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Parolæ, Parolæ, Parolæ Vol. #2
Collettivae è un’associazione di promozione sociale transfemminista e intersezionale, nata ad Arezzo nel maggio del 2021

Dopo il successo dello scorso numero di WEARE, riproponiamo nella rubrica di Collettivæ il vocabolario femminista!
In questo numero vi parliamo di Violenza Sessuale, Gender Pay Gap e Congedo di Maternità.

Violenza Sessuale
Per Collettivæ – nonché come previsto dall’Art. 609bis del Codice Penale, introdotto nel 1996 – è violenza sessuale qualunque atto sessuale – non necessariamente penetrativo, ma anche meramente indicativo di un desiderio sessuale – cui la vittima sia costretta da violenza, minaccia, inganno, abuso di potere o di condizione.
Ne sono esempio anche i palpeggiamenti in zone erogene, o la prosecuzione di un rapporto ini-ziato con il consenso da parte della vittima, successivamente venuto meno. La violenza può es-sere perpetrata non solo da estranei, ma anche da partner o conoscenti.
Gender Pay Gap
Per Collettivae il Gender Pay Gap (o Divario Retributivo di Genere) consta nella differenza tra il compenso orario lordo medio percepito da donne e uomini, ancora presente in molti paesi UE – tra cui l’Italia – ed extra UE, nonostante essa sia riconosciuta come illegale. Nel 2020 il GPG in UE è stato pari al 13%. Ne è esempio archetipico la donna che, a parità di grado e ruolo, percepisce uno stipendio inferiore a quello di un collega uomo contrattualmente equiparato.
Congedo di Maternità
Per Collettivae – nonché come previsto dal Testo Unico n. 151/2001 – il Congedo di Maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici dipendenti durante la gravidanza e dopo la nascita. Il 12 Maggio 2022 è entrato in vigore il Family Act, che – tra le altre voci di riforma – amplia e rende più flessibile il congedo (anche di paternità).

Fonti: Brocardi.it, Parlamento Europeo, INPS, Dipartimento per le Politiche della Famiglia

di GEMMA BUI

IG: @collettivae
FB: Collettivae
collettivae.org 
info@collettivae.org

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Gemma Bui
GEMMA BUI

Studentessa, musicista, cultrice dell’Arte variamente declinata. Con la scrittura, cerco di colmare la mia timidezza dialogica. Nelle parole incarno la sintesi – e non la semplificazione – della realtà. Credo nella conoscenza come mezzo per l’affermazione di sè e come chiave di lettura dell’esistere umano.

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