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La gineria del Dirty Rat
Siamo tornati dopo anni da una nostra vecchia conoscenza, il Dirty Rat, per parlare di un aggiornamento nel loro roster di servizi: la gineria

Siamo tornati dopo anni da una nostra vecchia conoscenza, il Dirty Rat, per parlare di un aggiornamento nel loro roster di servizi che da qualche tempo a questa parte riscuote un gran successo tra la clientela: la gineria.
Da dove è nata l’idea della gineria?
«Tutto è partito dalla nostra volontà di ampliare il bar e di farlo lavorare di più, quindi, dopo accurate ricerche di mercato, abbiamo individuato il gin come il prodotto più richiesto degli ultimi anni: l’alcol è un po’ come la moda, ciclico. La varietà di gin è sconfinata, hanno fasce di prezzo adatte ad ogni esigenza, non hanno bisogno di invecchiare e per questo c’è una continua produzione di nuove etichette che si vanno ad aggiungere alla già vastissima scelta presente. Inizialmente volevamo fare la stessa cosa anche con i wiskey, ma per averne uno buono, è necessario attendere anni di invecchiamento, a meno che non si vada sui blended che chiaramente non sono allo stesso livello; stiamo comunque studiando una parete per portarli assieme a rum, cognac, tequile, vodka e mezcal, per non parlare poi del Macallan. Per adesso abbiamo circa novanta gin selezionati da tutto il mondo e stiamo ancora espandendo la gamma.»

Cosa proponete con queste selezioni?
«Si parte dal gin liscio per arrivare ai gin tonic e a tutti i drink che lo utilizzano come ingrediente: è doveroso dire che se un gin di livello viene messo in un cocktail poco studiato, rischia di perdere d’importanza, quindi cerchiamo sempre di consigliare al meglio gli abbinamenti.
Abbiamo il navy, lo slow, il dry, l’extra dry, quelli speziati, quelli più aromatici, quelli con il numero minimo e massimo di botaniche (arrivando anche a settanta botaniche) tra inglesi, francesi, spagnoli, italiani, sudafricani, giapponesi, olandesi, australiani, canadesi, norvegesi, svedesi, dall’ Alaska ecc.»

Come li importate?
«Molte di queste etichette si possono trovare online, ma noi siamo riusciti a creare un nostro canale tramite vari commercianti che riescono a darci alcune bottiglie prima di altri: chiaramente tutti possono trovare tutto, ma è necessario scavare davvero a fondo per trovare i più particolari.»

Quali sono i più apprezzati dal pubblico?
«Adesso i più richiesti sono i gin giapponesi come Ukyo, Kinobi, Etsu e Nikka: effettivamente queste bottiglie sono anche esteticamente molto belle, quindi attirano l’attenzione. Le altre richieste riguardano poi i gin più famosi come Hendricks, Gin Mare e altri. Tutti vengono comunque serviti con bicchiere, ghiaccio, gin e acqua tonica a parte, visto che può modificarne il sapore.»

Un ultimo messaggio per i lettori?
«Siamo gli stessi dell’Oceria Francescana e anche qua cerchiamo urgentemente personale!»

di LORENZO STIATTI

IG: @dirty_rat_arezzo
FB: Dirty Rat

Lorenzo Stiatti
LORENZO STIATTI

Chitarrista e cantautore, principalmente legato da un amore indissolubile alla musica punk e a tutte le sue derivazioni. Lettore accanito sin dall’infanzia e scrittore al giorno d’oggi.

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