Scroll Top
Innamorati delle cose buone
Vi portiamo alla scoperta del fantastico mondo dei Fratelli Pierozzi, un nome ad Arezzo che è già una garanzia

Se questo articolo avesse un profumo sarebbe quello del pane caldo; se invece fosse una sensazione sarebbe quella di totale relax che si prova stando seduti, a sorseggiare del caffè, al tavolo di una delle loro panetterie. Quella che stiamo per raccontarvi è una storia densa come la loro crema pasticcera e interessante come un pezzo di pizza appena sfornato; sì perché vi portiamo alla scoperta del fantastico mondo dei Fratelli Pierozzi. Un nome ad Arezzo che è già una garanzia, ma che se visto ancora più da vicino, con la lente di ingrandimento dell’intervista ai fratelli Leonardo e Marco, sa regalare ancora più emozioni e storie di bontà.

Tutto inizia dal loro babbo fornaio, Silvano e prosegue nel forno di Pieve al Toppo che aprono nel 2007; è qui che l’arte bianca si unisce alla sperimentazione della pasticceria e dei lievitati: pane, pizza, schiacciate, dolci, ogni prodotto racchiude un inconfondibile gusto e sapore che Leonardo e Marco ricercano quotidianamente, studiando, perfezionandosi, innovando, ma sempre tenendo ben presente la loro storia, il passato che li ha forgiati e ha dato vita alla loro realtà.

Molti parlano di ingredienti segreti, noi preferiamo parlare di ingrediente fondamentale: la nostra complicità.” Ci spiegano Leonardo e Marco. “È quel collante insostituibile che lega, come per magia, noi fratelli. Uno più esuberante, l’altro più riservato: così diversi eppure così uniti nella vita e in questa avventura artigiana e familiare. Tutti gli ingredienti che scegliamo per le nostre ricette raccontano qualcosa di noi; la nostra storia, le tradizioni delle donne e degli uomini che li producono, i luoghi in cui nascono. Raccontano la nostra casa; il laboratorio in cui si trasformano e diventano prodotti dei Fratelli Pierozzi.

Il loro primo prodotto è senza dubbio il pane, dove acqua, farina e lievito, si uniscono alla storia della famiglia Pierozzi e alla volontà dei due fratelli di proseguire una tradizione fatta di passione e mani “sporche” di farina: “Il pane si fa di notte, nel silenzio, quando il tempo scorre a modo suo e tutti dormono. In questa pace ogni infornata è un nuovo inizio: si spande il profumo nell’aria prima che arrivi il nuovo giorno. Questa è da sempre la nostra vita e non riusciamo ad immaginarne una migliore. Viviamo con le mani in pasta, infarinati e felici. Impegnati a fare un pane artigianale autentico dove il sapore della Toscana e della nostra Val di Chiana si sentono grazie ai vari grani che selezioniamo: grano verna, il gentil rosso e il senatore cappelli, i grani della Val di Chiana macinati dai mugnai esperti del Mulino Parri e del Mulino Batignani… Poi facciamo tutti gli altri prodotti da forno come la pizza e la schiacciata e poi i dolci, le crostate, i cornetti, i biscotti, i ciambelloni, le torte della nonna e i cantucci.

Ogni stagione ha i suoi dolci della tradizione e da Pierozzi il periodo di Natale è sicuramente uno dei più golosi dell’anno con torrone, panforte, cavallucci, ricciarelli. Ma il pezzo forte dei due fratelli è senza dubbio il panettone, il re dei lievitati!

Le sequenze manuali di lavorazione complesse del panettone Pierozzi, unite alla lenta lievitazione (ben 36 ore) e al rispetto dei tempi di preparazione (12 ore di riposo rovesciato), danno vita ad un prodotto di eccellenza. Leonardo e Marco alimentano ogni giorno la loro pasta madre, perché possa dare impasti altamente digeribili, con un basso tenore di glutine, ma soprattutto una morbidezza inconfondibile che ti fa mangiare con gli occhi, ancor prima che con la bocca, questa prelibatezza natalizia. Per non parlare dell’olfatto, stuzzicato da un bouquet aromatico unico che si sprigiona ancor di più se il panettone viene servito alla giusta temperatura.

Dobbiamo pensare al panettone come ad una buona bottiglia di vino; potreste bere un rosso pregiato dopo averlo tenuto in frigorifero? Oppure una bistecca ancora fredda all’interno? Credo proprio di no! E allora perché farlo con il panettone. Per vivere un’esperienza di gusto ideale, la perfetta degustazione avviene dopo aver avvicinato il panettone ad una fonte di calore circa un’ora prima dell’assaggio, così da raggiungere i 25/28°.” Ci spiega Leonardo.

Il panettone Pierozzi è degustabile in tantissimi gusti e varianti, dal classico, al goloso albicocca e caramello, al mandorlato con arancia e uvetta, quello cioccolato bianco e limone, oppure cioccolato e arancio, pistacchio e lampone e anche mela e cannella. Questo ultimo gusto fa parte del progetto “Gocce di”, campagna promossa da Casa Thevenin Onlus che aiuta bambini e donne in difficoltà; a loro sarà devoluto parte del ricavato delle vendite del panettone.

Ma chi l’ha detto che il panettone si può mangiare solo a Natale? I fratelli Pierozzi sono convinti che la sua sia una bontà gustabile tutto l’anno ed è per questo che hanno inventato il Lingotto, figlio del re dei lievitati, ideato nel 2019 e nato sempre dalla stessa pasta madre che spinge in alto il Panettone: un prodotto da portare in tavola in ogni momento, che può allietare ogni degustazione, per concludere al meglio un momento conviviale, realizzato in tante varianti che seguono la stagionalità delle materie prime.
Come avrete capito il mondo Pierozzi è pieno di prelibatezze, tutte da gustare e da scoprire. Potete farlo online, nella sezione shop del loro sito, oppure nello store di Pieve al Toppo e in quello centralissimo situato ai Bastioni della città, dove una colazione o un pranzo veloce sapranno farvi svoltare la giornata.

di MELISSA FRULLONI

Visita lo shop online
fratellipierozzi.it
IG: @fratellipierozzi
FB: Fratelli Pierozzi

Melissa Frulloni
MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

Post Correlati