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Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie
WEARE#4
Dicono che l’autunno sia un periodo pesante, fatto di rientri, nuove e vecchie responsabilità… È un tempo di cambiamento, di una natura esplosiva come in primavera, ma al contrario

Sono affacciata sul terrazzo di camera. Il sole è ancora alto, ma sento che non è più così caldo. Chiudo gli occhi. Il cane acciambellato ai miei piedi e nell’aria ancora profumo di fiori. Riapro gli occhi. Le piante non sono poi così verdi. La brillantezza che le avvolgeva a giugno è sparita e al suo posto si sta facendo largo un inesorabile verde scuro, giallo, marrone. L’aria si riempie di moscini e mosche e capisco che tutto sta marcendo. La vita di quelle foglie sta finendo e si evolve in qualcosa di secco e sterile. Tra qualche mese tutto questo non ci sarà più e ogni pianta, ogni cespuglio, ogni siepe sarà spoglia. Ma fermo la mente e le dico di non viaggiare così veloce. L’inverno è lontano. Ricordi il sole? Lo senti ancora sulla pelle.

Il rampicante sullo steccato sta diventando rosso ed è bellissimo guardarlo giorno dopo giorno. Mi ricorda che tutto scorre, e passa, come questa giornata di settembre che è finita e me la godo nella pace di questo sole, di questa terrazza e del cane che mi guarda con i suoi grandi occhi marroni.

Dicono che l’autunno sia un periodo pesante, fatto di rientri, nuove e vecchie responsabilità, la fine della leggerezza estiva, della spensieratezza delle ferie di agosto. Ma no, non è così… È un tempo di cambiamento, di una natura esplosiva come in primavera, ma al contrario, che sa comunque regalarci qualcosa di magico. Per me è il tempo di tante tradizioni, riti che mi riprendo, zucche che ornano il mio giardino e l’erica che torna sul davanzale della finestra. Poi il buio, le giornate più corte e la voglia di appassionarsi di nuovo al camino, all’odore della legna. Il vino rosso che avevo abbandonato d’estate ora è l’amico fidato di tante cene. Le castagne mangiate una domenica uggiosa a guardare fuori che piove…

Un tempo pieno di ispirazioni, dell’arancione, di un tappeto di foglie bagnate su cui viene voglia di distendersi per godere del fresco che inizia a fare la sera e la mattina. E ora infatti sul terrazzo non ci sono più. Sono nel bosco con gli occhi chiusi e tra le piante quel raggio di sole non più così caldo, mi colpisce il viso. Riapro gli occhi. È l’autunno. Sono pronta a perdermici. Ormai ci sono dentro.

editoriale di MELISSA FRULLONI

MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Yoga praticante. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, 27 anni, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

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