Un’idea nata quasi per caso, nel cuore di Arezzo, ha dato vita a uno dei progetti antispecisti più interessanti del panorama aretino. A raccontarcelo è uno dei fondatori del Muschio Fest, Michele Giglini, attivista e vegano da quasi trent’anni: “Non mi sono inventato niente, ma un giorno ho proposto a degli amici: proviamo a organizzare un festival.” Da quel momento, tra coincidenze fortunate e tanto impegno, è germogliata una rete che oggi coinvolge decine di persone, e così, il 14 e il 15 giugno prenderà vita al Mengo 2.0 di via Alfieri la seconda edizione di Muschio Fest. La prima edizione è nata in venti giorni, senza budget e con pochissimo tempo a disposizione. Eppure, è andata oltre ogni aspettativa. Il pubblico è arrivato numeroso e interessato, tanto che oggi il gruppo organizzativo conta una quindicina di persone e sta dando vita anche a una vera e propria associazione, per rendere il progetto ancora più strutturato e duraturo.”
Ma perché Muschio?
«Il nome non è scelto a caso; il muschio è un sistema fatto da piccoli organismi che, cooperando, creano qualcosa di più grande. Così vorremmo fosse anche l’essere umano: ognuno può fare la sua parte per un cambiamento collettivo. Un simbolo di connessione e crescita lenta, ma inarrestabile, che ben rappresenta la visione del festival: andare oltre il veganismo alimentare per parlare di giustizia universale, di diritti animali, umani e del pianeta.»
Con il passaggio da festival ad associazione, quali sono gli obiettivi e i cambiamenti a che auspicate?
«L’obiettivo del Muschio Festi è sempre stato quello di non limitarsi ad un evento estivo, ma di proporre appuntamenti durante tutto l’anno: presentazioni di libri, spettacoli, concerti, incontri. Per questo la nascita dell’associazione diventa un passaggio naturale e necessario, serve una struttura stabile per gestire contatti, collaborazioni, fornitori, sponsor e risorse economiche.»
Credits Gabriele Galimberti
Un programma ricco e partecipato, come è strutturato il festival?
«Quest’anno il festival cresce: il palinsesto è talmente fitto che gli organizzatori stanno valutando di estenderlo a tre giorni dalla prossima edizione. Le attività si svolgeranno dalle 15 alle 23, tra conferenze, laboratori, presentazioni e stand informativi. Tra i temi trattati: la rete dei santuari italiani, il progetto educativo “empatia animale a scuola”, l’operazione Bufo Bufo (per il salvataggio degli anfibi), incontri dedicati al lupo, all’alimentazione, alla giustizia climatica e alla biodiversità. Ogni anno, il festival sceglie un progetto da sostenere concretamente: il ricavato dell’edizione 2025 andrà al santuario “Il carro di Buoi”, impegnato nel recupero e nella cura di bovini liberati dallo sfruttamento, un rifugio sicuro per tutti questi animali liberati che però oggi è in pericolo, in quanto il terreno che li ospita è stato messo in vendita. Tutto il ricavato del festival andrà in donazione al rifugio. Al festival ci saranno anche tre artisti, Groove, Sauro Bartoli e Okam Imago, le loro opere verranno messe all’asta durante l’evento.»
Accanto ai talk, il festival ospita molte realtà del territorio: da Essere Animali a Cronache Ribelli, dalla Paul Watson Foundation a Radio VEG, insieme a Animal Voices United e Zoout. E poi ancora OHANA Animal Rescue, Chico Mendes, Lo Scudo di Pan, Capra Libera Tutti, Impronte del Bosco e Ippoasi.
A condurre l’edizione di quest’anno sarà Petra Spinelli, modella, influencer e attivista romana molto attiva sui social e impegnata in campagne di sensibilizzazione.
“Cercavamo una figura giovane, coinvolta, con una forte presenza online e Petra ha accettato con entusiasmo.”
Il nostro territorio è sensibile a queste tematiche?
«Arezzo non è sempre stata una terra facile per il veganismo. Siamo nel regno della Chianina e per anni ci siamo sentiti degli alieni. Ma qualcosa sta cambiando. Il pubblico cresce, le coscienze si aprono, l’interesse verso l’alimentazione vegetale e lo stile di vita etico è in aumento. Non sappiamo se è una moda passeggera o un vero cambiamento, ma è il momento giusto per parlare, spiegare, condividere. Con rispetto, ma senza timore.»
Il Muschio Festival è la prova che anche in un terreno difficile può nascere qualcosa di forte, resistente, e soprattutto vivo. Come il muschio, appunto: silenzioso, ma inarrestabile.
WEARE è media partner dell’evento, convinti dell’importanza di divulgare informazioni e conoscenze sul mondo veg, sulla salvaguardia animale e del nostro pianeta, vi aspettiamo al Muschio Fest!
di VALENTINA RACHINI
IG: @muschio_fest
FB: Muschio Fest

In qualsiasi occasione ti capiterà di vedermi starò sempre correndo verso la stazione con lo zaino in spalla. Sono una trottola con il cuore diviso tra diverse città che non riesco ad abbandonare. Riesco a staccarmi dalle notizie e dal web solo quando parte una canzone e ho un bicchiere di vino e una sigaretta in mano.