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L’arte di essere creativo
Jacopo Naccarato, creativo poliedrico, lavora anche con sculture e installazioni, secondo una visione strettamente pittorica

Sdraiata supina, fisso il soffitto della mia camera; questa stanza nell’ultimo anno è stata il mio ufficio, la mia scuola, la mia palestra, il mio cinema. Rifletto…
Disegnare, dipingere, scolpire e creare permettono all’uomo di esprimere sé stesso, le proprie emozioni e paure, narrare e narrarsi attraverso la propria storia, dando un senso alla propria identità ed esistenza. Inoltre, dove le emozioni non trovano parole, laddove non si trovano le parole per dirlo… l’arte offre una via di accesso alternativa; permettendo di eludere i pensieri, e toccare con immediatezza e autenticità sentimenti incomprensibili o inascoltati.
In un mondo dominato dall’omogeneità e dalla riproduzione in serie, la creatività gioca un ruolo radicato nella sua diversità. Un buon lavoro non nasce dal vuoto, ma da una mente connessa con altre menti. Se la creatività è una dote, il pensiero creativo è l’arte di impiegare questo talento per realizzare qualcosa di nuovo. In un’epoca talmente mutevole e sfuggente da essere diventata liquida, la capacità di plasmare un’idea in qualcosa di originale è diventata un’abilità essenziale. È questo il caso di Jacopo Naccarato, laureato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2021. Creativo poliedrico, particolarmente interessato alla pittura, lavora anche con sculture e installazioni, secondo una visione strettamente pittorica. La sua creatività ha l’esigenza di espandersi su più ambiti, purché pervada l’intera personalità

Che faccia ha la creatività di Jacopo?
Noi siamo un tutt’uno fatto di corpo di pelle, emozioni, razionalità, fantasia e storia, ricordi e dolori, gioie e desideri… Fermare l’attimo in un momento di eternità. Emozioni, sentimenti, desideri emergono con naturalezza, accompagnati dalle sensazioni legate, dal loro fluire, dal silenzio, dai colpi di scalpello, dalle difficoltà, dalla soddisfazione per il risultato.
Jacopo come creativo non è interessato ad esprimere il contenuto di un’opera, bensì lui va oltre, a qualcosa di metafisico. Jacopo come un’onda, viaggia automaticamente fuori dal controllo, ovvero nella precarietà, quella cosa che non ha più tenuta in questa dimensione, e quando perde la tenuta si apre in un’altra dimensione.
Nel suo modo di parlare, non c’è giudizio, un pensiero calmo e fluido. Ascoltandolo in silenzio, ricaviamo soltanto la purezza di un sapere, la capacità rara di condividere delle riflessioni. Il suo setting diventa un luogo privilegiato di esperienza di sé e di sperimentazione di possibilità. Le sensazioni fisiche con i materiali usati rivelano le prime esperienze di contatto e di comunicazione pre-verbale: la potenzialità di un atto creativo che nasce da sé, acquisiscono valenza trasformativa, diventando la metafora della capacità personale di decidere e di trasmettere la propria vita, ossia di plasmare il proprio destino.
Per Naccarato, creativo e artista, non esiste un inizio o una fine del proprio lavoro, né della propria giornata lavorativa. Il suo processo creativo? Il risultato di tanti sguardi e di alcune buone intuizioni, che portano ad un momento decisivo. È la vita stessa l’arte che produce, perché rappresenta un linguaggio, l’unico in cui è capace di esprimere la sua conoscenza e la sua consapevolezza.
Da una mente fertile e combattiva, che sa osservare, riflettere e scegliere, Naccarato crea, ma anche osserva il mondo. Jacopo spinge lo spettatore a confrontarsi sulla sua condizione e sulla sua posizione. Come essere umano, fatto di energie, di carne, di spigo- li, punti di vista, prospettive, orizzonti, pieni e vuoti. In continua evoluzione.
Materia, idea, anima: un elogio del suo percorso emotivo, dove il materico si eleva e riacquisisce valore in grado di far parlare i materiali, di renderli oratori nella loro potente espressione. Un processo ricco di sensazioni e suggestioni che nascono ancor prima di definire la tipologia. Come un tessuto raffinato impiega più fili, cosi l’opera acquista anima attraverso il processo.
Nel 2019 nel cuore di Arezzo nasce Sottofondo Studio. Dall’idea di Bernardo Tirabosco prende vita uno spazio di sperimentazione per l’arte contemporanea, con l’intento di valorizzare artisti emergenti. Al progetto prendono parte poi Elena Castiglia e lo stesso Jacopo Naccarato.

jacoponaccarato.com
IG @jacoponaccarato @sottofondostudio

di VERONICA VALDAMBRINI

Veronica Valdambrini
VERONICA VALDAMBRINI

Stylist, Graphic Designer e Fashion Writer. Fin da quando ne ho ricordo, sono sempre stata attratta da situazioni, stili e differenti tipi di bellezza. Continuamente alla ricerca del nuovo ed alla riscoperta del vecchio, si affiancano a musica Jazz, Portrait Fotografici e cultura giapponese, piaceri e fonti di ispirazione per il mio lavoro e stile di vita.

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