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#lArezzochepiace
Arezzo Calcio Femminile, la prima realtà di calcio femminile ad Arezzo che si è fatta notare anche per la campagna #lArezzochepiace

Ad Arezzo c’è una realtà sportiva che negli ultimi anni si è contraddistinta per le sue numerose battaglie vinte sia sul campo sia fuori, che le hanno permesso di farsi accettare e amare dalla popolazione aretina: stiamo parlando dell’Arezzo Calcio Femminile! La prima realtà di calcio femminile ad Arezzo ha ottenuto grandiosi risultati in campo raggiungendo in pochissime stagioni la Serie B Professionistica mentre fuori dal terreno di gioco si è fatta notare e apprezzare per la campagna #lArezzochepiace lottando per i diritti delle ragazze che giocano a pallone e non solo.

Le origini della società risalgono al 1981 e, ad oggi, rappresenta l’unica realtà calcistica al femminile della città di Arezzo oltre a vantare una delle più “antiche” matricole federali del panorama italiano: “Si può considerare il 2012 come anno di nascita dell’attuale Acf Arezzo, dall’unione della mia società insieme a quella di Massimo Tucci, attuale vicepresidente.

Sorride, con gli occhi splendenti di chi la passione del calcio la vive quotidianamente, la Presidentissima Chiara Tavanti mentre ci racconta questi piccoli aneddoti.
«Nella fusione unimmo i nostri staff, le nostre ragazze ma soprattutto le nostre forze, con la promessa che avremmo sin da subito iniziato a lavorare sui Settori Giovanili, poiché la squadra per me e Massimo doveva e deve tutt’ora avere un’appartenenza alla città e (il mio sogno più grande) l’obbiettivo posto è sempre stato quello di far crescere e innamorare le bambine di Arezzo al gioco del calcio e alla nostra squadra.»

Il feeling tra Chiara e Massimo è stato, ed è ancora, uno dei punti di forza della società.
«Dopo appena tre mesi capimmo che eravamo le persone giuste per coadiuvare! Una piccola curiosità: io e lui non abbiamo mai litigato, qualsiasi problema si è presentato in questi anni lo abbiamo sempre discusso e risolto insieme. Abbiamo fatto capire l’importanza dell’Arezzo alla città, alle ragazze nelle nostre squadre e viceversa, sono contenta di aver trovato una persona come Massimo.»

Durante la chiacchierata con Chiara spesso ci soffermiamo sul tema del Settore Giovanile. «Secondo me un bambino deve aver giocato almeno un anno a calcio nella propria vita poiché questo sport, se fatto bene, ti può insegnare a vivere. Ma soprattutto insegna principi e valori come il rispetto, l’educazione e l’attenzione verso gli altri. Il progetto nasce anche per dar modo ai bambini di trovare un posto dove poter crescere insieme, senza la differenzazione fra maschio e femmina. La fortuna del nostro mondo è che la maggior parte degli allenatori non si ferma a guardare se il giocatore è maschio o femmina, ma porta avanti il bambino nell’età dello sviluppo della personalità e questo è un moto fondamentale per la crescita culturale e sportiva dei giovani. Ad Arezzo siamo riusciti, con il tempo e il duro lavoro, a far vedere come una cosa normale che un bambino e una bambina giochino insieme e per noi è una grandissima vittoria! Il fatto che i tifosi delle ragazze della mia prima squadra siano per primi i bimbi maschi per me è fondamentale, cercano le giocatrici per chiedergli autografi e si ricordano i nomi, queste sono vittorie importanti, sono poche le città Italiane che possono vantare ciò. Spesso sono proprio le società maschili di Arezzo a chiamarmi per avere le mie bambine a giocare con loro, questo è segno di crescita e mentalità aperta. Quello di cui oggi sono veramente felice è vedere quanta gente ci segue: lo fa con educazione, con il sorriso. Ho imparato che non si deve mai guardare gli altri, se hai un obbiettivo non lo perdere mai di vista altrimenti non riesce ad arrivare e se oggi abbiamo mantenuto la Serie B con la prima squadra è perché siamo stati bravi a non perdere quest’obbiettivo di vista, anche quando tutti spingevano per fare io rispondevo CALMA, qui si mette un mattone alla volta. Ne ho messi tanti perché confido nella mia città.»

Conclude poi come solo lei sa fare, con la grinta e lo spirito che riesce a trasmetterti mentre parla e ti guarda negli occhi: “Mi vogliono in mille modi, ma io sarò sempre così e qui ci sarà sempre un presidente così!” E noi ci auguriamo che la grande passione, il carisma e la voglia di trasmettere valori di Chiara Tavanti arrivino alla città per poter proseguire il sogno dell’Arezzo Calcio femminile tutti insieme, sognando uno stadio colorato di amaranto con i tifosi che intonano a gran voce il nome della squadra.

di RICCARDO BUFFETTI

RICCARDO BUFFETTI

“Ah l’amor che move il sole e l’altre stelle…” Il romanticismo è una delle chiavi della mia scrittura, passione nativa del mio essere. Più avanti si sono aggiunte, ahimè, quelle sportive che ne hanno preso il sopravvento soprattutto su ambito lavorativo. Bilancia ascendente Scorpione di quell’ottobre del ‘93. Scrivo per cercare l’emozione, parlo per raccontarle.

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