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Dio
Dio è quello che ogni ragazzo, ogni giorno, cerca di credere di se stesso, cerca di tentare di essere

Farrago significa propriamente mistura, miscuglio, ed è proprio quello che hanno voluto creare gli ideatori di questo nuovo e dinamico gruppo di giovani sognatori aretini, accumunando sotto questo nome le loro più disparate passioni, i loro interessi e i loro desideri…
Farrago si è prefissata l’obiettivo di “dare sfogo ad un arte che sia la traduzione di noi stessi, che sia vera e vissuta, non puramente commerciale e di intrattenimento.” Così ci ha detto Luca Bizzari, uno dei coordinatori del gruppo. “Vogliamo che la Farrago diventi l’espressione di chiunque voglia dar modo di sviluppare la propria idea, che sia questa cinematografica, musicale, stilistica o teatrale.
La Farrago è eterogenea e accessibile a tutti, proprio come è l’arte.
La nuova proposta di questi giovani è la serie tv intitolata Dio. Titolo che non allude a qualcosa di religioso e tanto meno di blasfemo, come ci spiega Tommaso Caperdoni (fondatore del gruppo), bensì alla festa che si terrà al Liceo Redi di Arezzo, cornice e sfondo della narrazione. Una narrazione che è essa stessa una Farrago, una miscela di tematiche e di idee. Il calco della gioventù, o almeno il tentativo di darle una voce, riportandone gioie, dolori, problemi e dinamiche.
Tommaso spiega come nella stesura dei copioni abbia tentato di scindere la sua personalità in ben sei sue estremizzazioni, esasperandone le sfaccettature, così da dar vita a sei protagonisti che racchiudano ognuno alcune caratteristiche in cui ogni giovane possa rispecchiarsi. Ispirazioni dal personale e dal quotidiano ed un lavoro di introspezione hanno permesso al copione di prendere forma.
Non parliamo dell’oggi, parliamo del “superoggi!” Spiega Tommaso: “É la gioventù vista e spiegata da chi la vive.
Tra banchi di scuole e volumi universitari, i ragazzi della Farrago hanno bisogno adesso di prendersi una pausa per tornare ancora più determinati e ricchi di idee.
Ciò non vuol dire che non si facciano comunque sentire, dato che hanno in progetto di andare nelle scuole dell’aretino, e perché no, della Toscana e di Italia, a presentare la loro esperienza, a farsi conoscere e a cercare chi, come loro, abbia voglia di trovare un posto dove poter esprimere la propria arte.
Tutti noi abbiamo dei sogni e i giovani della Farrago vogliono provare a realizzarli!
La riuscita di questa serie tv è un piccolo passo, uno dei primi, contornato da tanto sudore e da tanta soddisfazione. Ogni particolare è stato curato, dalla scenografia ai costumi, dalla musica al trucco. Suddividendosi in vari gruppi hanno ricercato l’efficienza in ogni campo. Dio è quello che ogni ragazzo, ogni giorno, cerca di credere di se stesso, cerca di tentare di essere. “Vediamo nel piccolo del grande!” Continua Tommaso e questa è la forza e la sventura di ogni ragazzo, di chi crede nell’impossibile perché ha la forza di sperare di vincerlo, di chi, come i personaggi della loro serie, crede nella possibilità di dar vita alla festa del secolo (qualcosa che forse tende all’impossibile…)
Dio è la spinta, la carica e l’energia con cui ogni giorno ogni giovane, ognuno di noi, mette le proprie fottute gambe giù dal letto per crearsi un futuro. Lo stesso futuro che i sei protagonisti della serie cercano di costruirsi.
Alla fine dell’intervista ho chiesto loro se questa festa, se Dio si farà mai. Lascio ai lettori e a tutti coloro che hanno visto la serie tv il dubbio, dicendovi però che Dio, questo obiettivo colossale, ognuno di noi tenta di raggiungerlo ogni giorno. Il pubblico aretino, i loro coetanei, amici, compagni di scuola e conoscenti, sono entusiasti e orgogliosi di assistere a questo loro successo.
Perciò come amica (e come compagna di classe di alcuni di loro!) non posso
che dire: “In bocca al lupo Farrago!”

Facebook: @farragoprod

di BEATRICE BORGHINI

 

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