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Il pallone non è né etero né gay
“Giochiamo anche noi: l’Italia del calcio gay”, è il libro scritto dalla giornalista aretina del Corriere di Arezzo Francesca Muzzi

Il calcio non è uno sport per signorine, si sa. Figuriamoci se va bene per un finocchio. E invece no: benvenuti nell’Italia del calcio gay”.
Inizia con queste parole il libro scritto dalla giornalista aretina del Corriere di Arezzo Francesca Muzzi intitolato “Giochiamo anche noi: l’Italia del calcio gay” (edizione UItra, 144 pagine).
Un tema forte quello scelto da Francesca che prende come argomento, forse per la prima volta, l’omosessualità nello sport più popolare del nostro paese: il calcio.
Ho scritto questo libro perché riguarda molto da vicino quella che è stata la mia esperienza iniziale di giornalista sportiva donna. Ho cominciato in tempi in cui entrare su un campo da calcio era molto raro per una donna; era la fine degli anni ‘80. Le mie cronache erano più lette, ma non perché scritte meglio di altre, ma per trovare il cavillo, l’errore. E se c’era, la frase che ‘sarei dovuta andare a fare la calza o il sugo’, veniva di conseguenza. E allora mi sono chiesta: se è così difficile per una donna entrare in un mondo così ‘machiste’, figuriamoci per un gay. Da qui l’idea del libro che mi ha fatto conoscere un mondo parallelo a quello del grande calcio. Ho scoperto che esistono squadre di omosessuali, tornei omosessuali. Da nord a sud dell’Italia. Da Torino fino a Napoli. Ragazzi che giocano, si divertono e che soprattutto non si sentono ghettizzati, ma liberi di giocare a pallone e di abbracciare o baciare il compagno dopo una rete.
La prefazione è affidata a Tomas Locatelli, ex giocatore di serie A.
Ma non è stato facile trovare chi ci mettesse la faccia. Avevo chiesto contributi anche ad altri campioni, ma nessuno si è voluto esporre. Da qui la consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga per riuscire ad abbattere molti stereotipi.
Forse, come dice Locatelli, basterebbe il “coming out” di un gran campione per aprire la strada ad altri, ma sono troppe le componenti nel calcio, soprattutto a grandi livelli che portano a condizionare l’atleta.
Invece c’è bisogno di parlarne. Di parlare di sport, diritti, omofobia, coming out. Senza paura, perché se questo libro qualcosa mi ha insegnato è che il pallone non è né etero né gay, il pallone è gioia. Non giudica e nessuno dovrebbe farlo!

di RICCARDO BUFFETTI

 

Riccardo Buffetti ok
RICCARDO BUFFETTI

“Ah l’amor che move il sole e l’altre stelle…” Il romanticismo è una delle chiavi della mia scrittura, passione nativa del mio essere. Più avanti si sono aggiunte, ahimè, quelle sportive che ne hanno preso il sopravvento soprattutto su ambito lavorativo. Bilancia ascendente Scorpione di quell’ottobre del ‘93. Scrivo per cercare l’emozione, parlo per raccontarle.

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