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Scacco Matto in tre mosse
Il Circolo Scacchistico Aretino ha l’obiettivo di far crescere questo gioco nel nostro territorio

Alzi la mano chi, dopo aver visto la serie su Netflix “La Regina degli Scacchi”, ha cercato più informazioni su questo gioco. Ma forse non tutti sanno che la protagonista della serie, Beth Harmon (interpretata da Anya Taylor-Joy) è stata tratta da un reale giocatore di scacchi degli anni ’70: lo statunitense Bobby Fischer, protagonista insieme a Boris Spasskij dell’incontro “del secolo”, avvenuto durante il Campionato del Mondo di Scacchi del 1972.
E chi se lo dimentica. Da quella partita è iniziata la passione per molte persone della mia generazione al gioco degli scacchi. Allora ero adolescente, e come oggi l’effetto mediatico che ebbe quella sfida portò molti ad intraprendere questa disciplina, tra cui me…
Ne parla con il sorriso stampato nel volto Marco Cutini, Presidente e responsabile dell’organizzazione degli scacchi ad Arezzo con il Circolo Scacchistico Aretino: “Nonostante il periodo, non particolarmente fortunato per via della pandemia in atto, dobbiamo ammettere che ci sono state delle richieste in più da quando la serie è online, ma per ovvi motivi l’attività della nostra associazione non può essere a pieno ritmo. Anche se, tramite un portale online, stiamo continuando a giocare in modo virtuale.
Ma quando nasce il club di scacchi ad Arezzo?
«Il club è nato nel 2012 come emanazione della Federazione Scacchistica Italiana, in quanto il gioco degli scacchi è considerato una disciplina associata al Coni. Insieme a degli amici, da semplici appassionati, ci siamo trovati con l’obiettivo di far crescere questo gioco nel nostro territorio, a livello amatoriale e agonistico. Da qui il secondo step è stato creare una scuola scacchi per dare la possibilità a tutti di praticare questo sport, a chi solo ne è appassionato e a chi, da bravo giocatore, vuol intraprendere altri percorsi. Quindi dapprima ho preso la qualifica di istruttore nazionale e insieme al gruppo abbiamo creato un corpo docenti, attualmente formato da sei istruttori qualificati.»

Unendo i vecchi giocatori di scacchi di Arezzo, con la consapevolezza che il gioco degli scacchi interessa un pubblico di nicchia, il team è riuscito a creare un’ossatura importante per inserire al proprio interno le nuove generazioni, che con forza trascinano il gruppo a cercare di progredire e crescere. Uno sviluppo che Marco e gli altri supportano in prima persona: “Prima del Covid, a piena attività, avevamo circa 70 tesserati. La fascia d’età andava dagli 8 ai 75 anni. Ospiti dal 2017 del Circolo Artistico di Arezzo, collocazione ideale, cerchiamo di focalizzare i nostri tesserati alla possibilità di ambire a qualsiasi livello. Un altro approccio importante avviene nelle scuole: prima del lockdown eravamo presenti in cinque istituti della provincia e avevamo in programma per fine febbraio 2020 l’organizzazione della fase regionale dei campionati studenteschi. Evento che avrebbe coinvolto oltre 200 ragazzi! Tra le più grandi soddisfazioni della nostra storia, abbiamo quella di aver mandato alle Finali Nazionali delle squadre che hanno ottenuto prestazioni più che dignitose, mentre quest’anno siamo arrivati primi nel campionato a squadre regionale Under 16 svoltosi a Prato.
La strada per una ripresa a pieno ritmo sembra essere ancora lunga, ma Marco e la sua squadra non hanno intenzione di arrendersi: “Siamo stati il primo circolo ad Arezzo e i primi a porgerci il problema di passare a giocare tra amici all’offrire una seria offerta agli scacchisti del territorio. Abbiamo intorno persone qualificate, appassionati e trascinanti, non per ultimi i nostri giovani. Per questo abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche e continuare a promuovere la cultura del gioco degli scacchi e i giovamenti psicofisici di cui si beneficia giocando.

di RICCARDO BUFFETTI

circoloscacchisticoaretino.it
FB: Circolo Scacchistico Aretino

Riccardo Buffetti ok
RICCARDO BUFFETTI

“Ah l’amor che move il sole e l’altre stelle…” Il romanticismo è una delle chiavi della mia scrittura, passione nativa del mio essere. Più avanti si sono aggiunte, ahimè, quelle sportive che ne hanno preso il sopravvento soprattutto su ambito lavorativo. Bilancia ascendente Scorpione di quell’ottobre del ‘93. Scrivo per cercare l’emozione, parlo per raccontarle.

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