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Per Conto di Bono...
Intervista ad Hilina Belayeneh, youth ambassadress di One.

Hilina Belayeneh, classe 2000, è da tre anni youth ambassadress di ONE, organizzazione internazionale apartitica e apolitica fondata da Bono Vox, il cui obiettivo è quello di sradicare la povertà estrema, le malattie prevenibili e il cambiamento climatico entro il 2030, con un focus privilegiato sull’Africa. La sua attività prevede un pressing collaborativo sui rappresentanti istituzionali, affinché le proprie raccomandazioni vengano inserite al primo posto delle agende politiche. Quest’anno, in particolare, i ragazzi di ONE hanno deciso di proporre la loro alternativa al Piano Mattei per l’Africa meloniano, chiedendo l’attivazione del Fondo Italiano per il Clima, che fu già impegno di investimenti del Governo Draghi, e la riforma delle Banche Multilaterali di Sviluppo, i cui fondi possono essere impiegati per la cooperazione e lo sviluppo.

Il tuo aspetto e il tuo nome tradiscono un’origine estera. Ti va di parlarci della tua storia? Pensi che le tue vicende familiari abbiano influito sulla tua sensibilità di attivista?
«Sono nata a Roma da genitori etiopi. Mio padre giocava nella Nazionale di calcio e nel ’97 ha scelto di venire in Italia come rifugiato politico. Mia madre invece era figlia di un diplomatico ed è andata nella capitale per studiare. Mi sento italianissima ma non rinnego le mie origini, alle quali anzi vorrei sentirmi più vicina, imparando prima di tutto la lingua. Nonostante siano stati migranti lontani dalla triste realtà che conosciamo oggi, sono stati sicuramente i miei a trasmettermi una certa sensibilità verso i temi di cui mi occupo; mi hanno sempre insegnato che se c’è qualcosa di giusto che io possa fare, nel mio piccolo, allora devo prendere quella strada.»

Come si può coinvolgere nelle battaglie di ONE quella fetta di popolazione che sembra ancora ostinatamente indifferente sul dibattito ambientale?
«Sul coinvolgimento della popolazione parlerei di rassegnazione più che di indifferenza. È vero che da soli non si può fare alcunché, ma se ti appoggi ad un movimento come il nostro il cambiamento lo puoi vedere. Ad oggi abbiamo tutti gli strumenti per risolvere le crisi convergenti di cui soffriamo in questo momento. ONE cerca di operare anche nelle scuole, sulla stampa (come ad esempio sul Fatto Quotidiano), e sulle pagine social che vi invito caldamente a seguire. È importante occuparsi anche di questioni che a volte percepiamo come distanti. Se veramente abbiamo un privilegio, dovremmo usarlo per garantire una giustizia sociale.»

di GABRIELE MARCO LIBERATORI

Ig: one / one.italia
one.org

Gabrile Marco Liberatori
GABRIELE MARCO LIBERATORI

Laureando in lettere antiche, chitarrista dall’animo rétro, cultore di teatro e storia dell’arte. Ritengo che la conoscenza dell’espressione e del pensiero umani da Omero fino ai giorni nostri sia l’unica chiave per elevare il nostro spirito al di sopra di un vacuo imperante materialismo. Il mio motto è “E l’omo vive”, perché non c’è buona speculazione intellettuale senza un calice di rosso e un piatto di leccornie regionali.

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