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Nato sul tappeto

Ad Arezzo c’è un ragazzo poco più che maggiorenne che si sta facendo conoscere nel mondo della lotta greco-romana: Francesco Stopponi

C’era un tempo, in Italia, in cui la lotta greco-romana era più seguita del calcio. Sembra strano, ma è così. Parliamo della seconda metà dell’Ottocento, quando questo sport finì persino alle prime Olimpiadi moderne e da allora non ne è mai uscito. Indovinate chi si è inventato quel nome? Un italiano: Basilio Bartoletti, lottatore dell’epoca.
A più di un secolo di distanza, ad Arezzo, c’è un ragazzo poco più che maggiorenne che si sta facendo conoscere in questo mondo: Francesco Stopponi, cresciuto letteralmente sopra un tappeto da lotta. “È una tradizione di famiglia: mio nonno ha aperto la palestra di cui faccio parte, la Chimera Lotta Arezzo. Poi ha trasmesso la passione a mio zio e a mio padre, che mi ha messo sul tappeto fin da piccolissimo. È uno sport che in pochi conoscono, in cui si usano tecniche per atterrare e schienare l’avversario utilizzando solo prese dalla cintura in su”.
Tanti allenamenti e sacrifici, ma anche soddisfazioni per i risultati ottenuti: “Normalmente mi alleno cinque giorni su sette, ma nei periodi intensi in vista delle gare arrivo ad allenarmi tutti i giorni, anche due volte al giorno! La difficoltà più grande è mantenere sempre una mentalità positiva, perché le gare importanti sono concentrate tra settembre e febbraio. Negli altri mesi è dura tenere alta la motivazione. Quest’anno però ho fatto un passo avanti: ho vinto la Coppa Italia, sono arrivato primo all’Open d’Italia e questo mi ha consentito di qualificarmi come testa di serie alla gara più importante dell’anno, i Campionati Italiani Assoluti. Purtroppo lì non è andata come speravo, ma mi sono preso la rivincita ai Campionati Italiani U20, dove sono arrivato secondo”.

Anche se giovanissimo, Francesco ha già dovuto fare i conti con degli interventi che lo hanno tenuto lontano dal tappeto: “Mi sono operato tre volte alle ginocchia: due per motivi di crescita, una per sistemare il menisco. Ho la fortuna di avere un team fantastico intorno a me che mi ha permesso di tornare in forma senza perdere troppo tempo. Non è facile nel mondo della lotta avere persone che ti considerano. Io invece ho dei preparatori atletici, un fisioterapista e un ortopedico che mi hanno aiutato e mi aiutano costantemente a crescere e gliene sono davvero grato”. Ad aiutarlo non è solo il suo team, ma anche la sua scuola: “Diciamo che non amo moltissimo studiare (ride, ndr.), e adesso ho gli esami che mi aspettano! Però grazie alla mia scuola sono riuscito sempre ad avere il tempo di allenarmi, perché supportato e stimolato da tutti. E oggi non è affatto scontato”. Passati gli esami, sotto ad allenarsi per essere pronto ai prossimi impegni: “L’obiettivo per il prossimo anno è mettere la ciliegina sulla torta che mi è mancata quest’anno: vincere i Campionati Italiani Assoluti. E magari una gara internazionale, Europeo o Mondiale che sia. Sono nel giro della nazionale da qualche anno e ho già partecipato a tre Europei.
A lungo termine invece vorrei entrare in un gruppo sportivo delle forze armate: mi consentirebbe di allenarmi ed essere seguito ancora meglio e allo stesso tempo trasformare questo sport in un vero e proprio lavoro”.

di MASSIMILIANO CUSERI

Massimiliano Cuseri
MASSIMILIANO CUSERI

Pianista innamorato dello sport. Sono passato da Bach ai compositori contemporanei, così come ho esplorato gli sport più disparati, dall’hockey al biathlon. Ho iniziato a scrivere tardi, ma spero di essere ancora in tempo per raccontare tutto ciò che finora ho potuto esprimere “solo” attraverso la musica.

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