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E il cuore pieno di bellezza
Mater, il ristorante in cui “Mangiare è un’Esperienza”. Qui c’è un sottile filo conduttore che unisce tutto e tutti

Musica classica. Archi. Violini in crescendo. Suono graffiante, puro. Stridono e mostrano solo bellezza, arte. Mentre i pensieri viaggiano e ti sembra di non essere più lì. Sospeso ad osservare dall’alto tutto questo.
Un’immagine, una sensazione vissuta tutta d’un fiato a Mater, il ristorante in cui “Mangiare è un’Esperienza”. Qui c’è un sottile filo conduttore che unisce tutto e tutti, quasi una brezza che passa dalle tovaglie adagiate sui tavoli perfettamente stirate, ai tronchi d’albero, esili guardiani della sala, sì perché “I Went to the Woods”… É importante ricordarsi il nostro posto, l’essere solo ospiti su questa terra e in questa foresta su cui Mater si affaccia, a Moggiona, all’interno del Borgo I Tre Baroni, nel cuore del Casentino.

Dicevamo, quel filo… Una forza, un amore autentico per una vita dedicata ai sapori, ecco tutto si sviluppa dall’animo di
Filippo Baroni e Marta Bidi, coppia nella vita e per Mater rispettivamente chef e responsabile dell’accoglienza. Una passione viscerale per la cucina quella di Filippo nata tra le mura di casa, grazie alla sua famiglia, ai suoi genitori, cresciuta insieme ai suoi fratelli Andrea e Matteo, anche loro impegnati nel settore in altri ristoranti di proprietà. “É solo grazie all’unione della mia famiglia che è stato possibile far nascere Mater…” Ci dice Filippo.

Il tavolo su cui ci sediamo è quello vicino alla cucina. Una grande parete di vetro ci separa dai cuochi già concentrati e perfettamente sul pezzo, mentre Filippo ci racconta come tutto questo è iniziato. Dal grande acquario intanto vediamo preparazioni, pentole, piatti. Il ristorante è chiuso, ma i suoi chef e gli addetti alla sala sono già al lavoro, si preparano alla riapertura stagionale. Prove, tentativi, fallimenti, fino ad arrivare alla perfezione, quella che Mater ricerca in tutto, dalla mis en place, al gusto dei suoi piatti. Un ristorante di livello dove il cliente è il fulcro di un servizio attento, ma capace di farti divertire e sentire a proprio agio e di una cucina che si adatta ai tuoi gusti, flessibile, in grado di fornire preparazioni gluten free, vegane, vegetariane o più semplicemente che escludono pietanze che a te proprio non piacciono, Marta te lo chiede al momento della prenotazione del tavolo perché, come ci spiega Filippo: “Non ragioniamo così… C’è questo, se non ti piace non lo mangi… No, assolutamente! C’è questo e lo adattiamo a te, ai tuoi gusti, alla tua persona… Questo significa per noi avere cura del cliente a 360 gradi.

Filippo (come lui stesso si definisce) è l’antidivo per eccellenza, delle serie dimenticate le esibizioni alla MasterChef! Ad un’intervista preferisce di gran lunga un impiattamento, alle copertine alla Carlo Cracco, sicuramente starsene chiuso nella sua cucina e lavorare sodo per portare a casa un servizio.
Questo sia per la sua personalità timida ed introversa, sia per la voglia che ha di far parlare i piatti al posto suo e di farsi conoscere per i gusti che esprime, come un pittore fa con i suoi quadri.
Mater è un ristorante di livello e in quanto tale qui ricerchiamo bellezza, perfezione ed educazione, sia per il cliente, per fargli capire cosa c’è dietro ad un piatto, ad un prodotto che serviamo, sia del nostro staff che parte, in primis, da me verso i miei ragazzi. Tv e format ci hanno abituato a pensare allo chef come ad una specie di Dio in terra, l’autorità massima e suprema in cucina che può permettersi di offendere, far volare piatti, condannare lo staff a turni massacranti… Negli anni ’80 e ’90 era effettivamente così e anche oggi in alcune cucine di alto livello. Ma proprio perché di bastonante ne abbiamo prese tante, non vogliamo ridarle, non vogliamo far rivivere ai ragazzi, ai giovani che si affacciano a questo mondo quella violenza. Per me la cosa che conta di più è l’umanità, la complicità, lo stare bene in brigata, l’affiatamento, il rispetto. Le parolacce e la voce alta a Mater sono vietate e si lavora tutti cercando l’armonia, la pace, l’educazione.
L’affiatamento di tutti quelli che lavorano al Mater è nell’aria e si espande in un’energia positiva grintosa, una complicità che è quella di una famiglia ancor prima che di una brigata…

Mater nasce nel 2017 dalla ricerca di quello che offre il panorama italiano della ristorazione, dallo studio attento, dal lavoro fatto dallo chef e dai ragazzi in altri ristoranti di livello per capire i segreti, il giro, come funziona se si vuole aprire un ristorante che aspira a conquistare la stella Michelin.
Filippo ha seguito numerosi corsi e stage; da Marchesi a Milano, alla scuola di Alta Cucina Cordon Bleu a Firenze, fino al ristorante Arnolfo, un due stelle Michelin, in cui ci racconta di aver davvero capito che cosa significa eleganza, gusto e rapporto umano, in poche parole la svolta per la sua carriera.
A Mater il menù cambia ogni stagione. Accanto a quello alla carta troverete anche un menù degustazione che prevede una serie di piccoli assaggi con ingredienti del territorio e ricette antiche. Immancabili la chianina o le patate del Casentino, ma anche le erbe, i funghi, i tartufi, la cacciagione, in onore della foresta che ospita il ristorante. Tutto esclusivamente stagionale, nel rispetto della natura, ma anche di un’etica che ne vuole onorare il corso e i tempi:  “Ad esempio i piccioni o i polli provengo dall’azienda agricola di Laura Peri che li alleva all’aperto, con mangimi naturali, piano, come si faceva una volta. Il maiale e la Chianina di Simone Fracassi. Oppure i formaggi sono del De Magi di Castiglion Fiorentino. Realtà piccole ma che offrono una qualità davvero impeccabile delle materie prime.

Anche l’impiattamento a Mater occupa una parte importante del lavoro di Filippo e dei suoi ragazzi che scelgono con cura il piatto su cui posizionare ogni ingrediente, ogni portata, adeguando diverse consistenze e temperature…
Così prima di andare via quel filo impalpabile che qui unisce ogni cosa, lo rivediamo. È una specie di ramo, una radice che avvolge Marta, Filippo, i ragazzi, i tavoli, gli alberi della sala, anche noi, ormai rapiti da questo viaggio del gusto, stregati da quei violini in sottofondo, dalla sensazione che ci ha dato quell’ultima forchettata. Ora siamo fuori. L’odore del bosco. E il cuore pieno di bellezza.

Facebook: @Ristorante.mater
Instagram: @ristorante_mater

di MELISSA FRULLONI

MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Yoga praticante. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, 27 anni, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

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