Quando due persone fanno convergere amicizia e estro artistico, insieme possono plasmare i pensieri e dare forma alla loro esigenza di esprimersi.
“Ci siamo ritrovate a pensare ad un nome che avesse un significato per entrambe: l’immaginario di una visione e il concetto che nonostante personalità differenti riusciamo a dar vita ad un’unica creazione.”
Questo è l’incipit della bella chiacchierata con il duo Visiolapse aka Sofia Pericoli e Renata Pappano.
S: «È stata la coesione di visioni differenti a dare vita al progetto. In realtà il nome ce lo siamo date solo successivamente.»
R: «Ci piaceva l’idea di avere un nome per il duo artistico, invece che utilizzare i nostri. I primi progetti risalgono al 2020, il nome è nato circa tre anni dopo. Per caso ci siamo ritrovate a condividere le nostre passioni, io quella per il make-up e Sofia quella per la fotografia e da lì è partito tutto.»
Ci raccontate cosa avete realizzato insieme?
R: «Abbiamo capito che ci piace viaggiare indietro nel tempo, in epoche che non abbiamo vissuto; per uno degli shooting ad esempio abbiamo ideato un’ambientazione anni ‘20. In tutti i progetti ci piace raccontare delle storie e l’evoluzione di esse, come se fosse un video, ma attraverso la fotografia. Nel 2021 abbiamo lavorato ad un progetto per il quale, in un’ambientazione dagli echi vintage, la modella veniva a conoscenza di un modo alieno. Una volta pubblicati i contenuti sono stati condivisi da una piattaforma italo-spagnola di musica e architettura, per noi è stata una bellissima soddisfazione. Il primo progetto è stato in studio da un’idea di Sofia che mi ha contattata per la parte trucco.»
S: «Sì, il pretesto era quello di partecipare ad un concorso fotografico a livello nazionale, improntato su fotografie di moda. Ogni progetto lo concepiamo come autoconclusivo, non c’è un filone diretto con tutti gli altri esclusi alcuni dettagli come l’attenzione all’ambientazione, la scelta di modell* distanti dalla concezione dei canoni di bellezza di oggi. L’ultimo progetto è quello di qualche mese fa, fatto nella mia soffitta, in cui Renata ha trasformato una modella in una sorta di bambola di porcellana abbandonata…»
Qual è il messaggio dietro la vostra arte?
R: «Il mio non ha grandi retoriche filosofiche ma solo che l’arte è bella e che ha la capacità di curare l’animo.»
S: «Un sentimento o uno stato d’animo, una sensazione o qualsiasi cosa che non riusciamo a comunicare se non attraverso l’arte.»
Il progetto a cui siete più affezionate?
S: «Ci sentiamo affezionate un po’ a tutti, ma ti direi Infection, per il quale abbiamo lavorato a tre video: è la rappresentazione di una sorta di ascesa di un tormento interiore che necessita di essere buttato fuori.»
R: «Anche per me resta uno dei lavori a cui sono più affezionata perché sento di essermi spinta anche oltre i miei limiti per quanto riguarda l’arte del trucco. È stato un progetto molto ambizioso sia per la ricerca dei luoghi del set, essendosi svolto in esterna, sia per il make-up. Rimarrà nel cuore il modo in cui le persone guardavano la modella completamente ricoperta di verde.»
Il set più difficile da organizzare?
R: «Tutti! A parte gli scherzi, forse è stato per il progetto dei video, personalmente per fare le ferite alla modella ho lavorato ad una sorta di protesi e non è stato facile, ma alla fine ha funzionato molto bene.»
S: «Darei la stessa risposta perché il set per eseguire i video è stato complicato, anche la modella che si è prestata ha dovuto sopportare un freddo incredibile, legata ad una sedia e poi tra terra e fango… Anche per quanto riguarda suoni e musiche tutto è interamente creato per l’occasione. A proposito di cose difficili da organizzare, vorremmo lanciarci su YouTube, sia per esigenza di esprimersi che per metterci alla prova… Seguiteci!»
di CARLO MARTINO
IG: @visiolapse_official
per info e collab: visiolapse@gmail.com

Classe 1992, nato a Cori, un paesino che nessuno conosce. Laureato in Storia dell’arte, sono presidente di un’associazione culturale no profit. Nutro una passione nell’origliare i commenti delle persone relativi alle opere d’arte allestite nei musei. Amo i libri, il rock, lo sport, l’improvvisazione teatrale e… il whiskey (se bourbon meglio).