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(Don’t) Cry Baby - Il Nuovo Inchiostro Aretino
Intervista a Giulia Luconi e Lorenzo Lob di Cry Baby Tattoo Parlour.

C’è un nuovo punto fermo ed irrinunciabile sulla mappa del tattoo Made in Arezzo: ha aperto porte e braccia inchiostrate il Cry Baby Tattoo Parlour, in Via Alcide De Gasperi, sulla discesa che conduce al Pronto Soccorso. Visto quanto viene intasato quest’ultimo, spesso senza reali motivi, la prima raccomandazione, d’ora in poi, è quella di valutare seriamente di curarsi il mal d’anima con una bella sessione d’inchiostro, fermandosi a metà discesa in quest’oasi accogliente che trasuda passione e cultura del tatuaggio. Lo scrivente, in un afflato incontenibile di giornalismo-verità, ha toccato con mano, anzi con stinco: testato, approvato e consigliato! La Dea Ex Machina di questo nuovo studio è Giulia Luconi, pioniera dell’inchiostro aretino e fuoriclasse dello stile black&grey che, dopo varie esperienze in contesti condivisi, ha avvertito l’urgenza di aprire uno spazio creativo che fosse finalmente e completamente suo, coinvolgendo come resident in studio l’emergente Lorenzo Lob, tornato in patria aretina a diffondere il suo solido stile traditional rivisitato, dopo essersi fatto le ossa in giro per l’Italia.

G: «Ho sempre avuto il desiderio di aprire un posto tutto mio… Ed eccomi qua, dopo molte esperienze, che probabilmente erano gli scalini necessari per arrivare a questo punto. Mi sarebbe piaciuto tirarlo su con più tempo e meno vicissitudini, ma sono comunque molto contenta della forma che ha preso e sta ancora prendendo. Gli appuntamenti, poi, sono già a cadenza quotidiana: questo è il sintomo di salute migliore da potersi aspettare per la nostra attività! L’idea era quella di creare un ambiente accogliente, casalingo, che facesse sentire totalmente a proprio agio chi entra e che (ri)portasse la qualità del tatuaggio al centro del discorso. Rispetto a quando ho cominciato a tatuare, oggi siamo infatti in una giungla piena anche di tanti improvvisati, quindi crearsi un pacchetto di clienti solido è più difficile, vista la varia e distorta offerta che c’è in giro… Ecco perché mi fa davvero piacere aver già visto miei clienti storici seguirmi anche in questa nuova avventura in solitaria. Evidentemente qualcosa di buono l’ho seminato, ma fintanto che non provi non puoi saperlo con certezza!»
L: «Mi sono fatto tatuare da Giulia tanti anni fa, con l’intento di farmi insegnare… Ed è bellissimo chiudere questo cerchio, adesso, lavorandoci insieme nel quotidiano e tornando ad Arezzo collaborando proprio insieme a lei!»

Cosa trova chi entra al Cry Baby?
G: «Io amo lanciarmi in tutti gli stili, cercando di mantenere un mio tratto riconoscibile. Chiaro è che il mio linguaggio più frequente è quello del black&grey».
L: «Faccio riferimento ai soggetti classici del traditional, che sono sacre scritture da onorare e non disperdere, ma rileggendoli in chiave personale, in una veste diciamo più “laccata” e “piena”, sia sul nero sia sui colori.»
G: «Credo che ci completiamo alla perfezione, sia come offerta di tattoo che nel rapporto personale. Siamo infatti due persone molto diverse generazionalmente e non solo, ma con un importantissimo punto in comune: siamo fondamentalmente incapaci di stare con le mani in mano. Se capita qualche ora di buco tra un appuntamento e l’altro, ci tuffiamo subito a creare qualcosa. Mi piacerebbe infatti che questo posto non si limitasse ad essere uno studio dove venire a tatuarsi, ma che anzi diventasse un vero e proprio centro di produzione e fruizione artistica. Vorremmo renderla la nostra piccola galleria d’arte, riempiendo gli occhi di chi entra con sempre più opere nostre e non solo.»

Contaminazione che è stimolo, fertilizzante per occhi e mani come quelli di Giulia e Lorenzo, costantemente alla ricerca della qualità e della crescita nella loro produzione artistica. Proprio la qualità è la stella cometa che detta la strada a questa nuova coppia professionale, che giustamente e fieramente sottolinea la propria differenza rispetto all’esercito di self-made che marcia sulla pelle altrui.

G & L: «Noi siamo convinti che il nostro lavoro debba e possa parlare per noi, quindi non faremo slogan o annunci fantasmagorici. Per noi, tatuare è uno stile di vita ben prima che un lavoro… Altrimenti non saremmo naturalmente spinti a continuare anche di notte, o in qualsiasi luogo ed orario assurdo compaia dentro di noi un’idea da disegnare.»

La bellezza non ha bisogno di slogan, come dissentire. Un appello in nome dell’arte che può essere chiamata tale e che viene portata avanti da chi ha realmente quel demone al proprio interno, però, è doveroso. Vista l’incombente giostra di regali natalizi più o meno obbligati, fate un’opera di bene per chi di inchiostro è ghiotto: regalategli un tatuaggio e regalateglielo da Cry Baby Tattoo Parlour. Donerete un ritaglio di respirazione a pieni polmoni della vera essenza della tattoo culture, oltre a qualcosa da indossare ben più fieramente degli improbabili maglioni XXXXL solitamente imperanti sotto l’albero.

di ALESSIO FRANCI

Photo Credits: Silvia Pannella

Via Alcide De Gasperi, 24 – Arezzo
IG: crybaby_tattoo_parlour / butch_made / lorenzo_lob_
FB: Cry Baby Tattoo Parlour

Ascolto Consigliato: “Cry Baby (Cover)” di Janis Joplin

Alessio Franci
ALESSIO FRANCI

Musicomane innamorato di ogni applicazione del linguaggio. Cerco storie e suoni che mi facciano vibrare tanto ad ascoltarle, quanto a raccontarle. Osservo, rifletto, percuoto, vivo. Mi muovo per il mondo senza filtri e senza la pretesa di trainarlo, col solo obiettivo di conoscerne ed apprezzarne le sfumature più o meno armoniche.

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