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Dialogo con Fabio Viale
Qualche giorno fa Fabio Viale era in città! Non ci siamo lasciti sfuggire l’occasione di fargli alcune domande su Aurum e sul suo rapporto con Arezzo

Qualche giorno fa Fabio Viale era in città!
Non ci siamo lasciti sfuggire l’occasione di fargli alcune domande su Aurum e sul suo rapporto con Arezzo. Oltre che farci autografare qualche copia di WEARE!

Sono stato ad Arezzo per 15 giorni per seguire l’allestimento della mostra, insieme ai miei assistenti; tutti abbiamo avuto la sensazione che qui ci fosse il mare, che ci trovassimo in una città di mare… La luce, l’energia vitale, le vie piene di persone, i tanti locali del centro, i turisti e ancora i tanti giovani, il fermento che si respira nell’aria; non ci si aspetta tutto questo da una città che si trova nel centro dell’Italia…

In ogni scultura di Aurum c’è un grammo d’oro, perché questa scelta?
«Lavorare con l’oro mi ha permesso di scoprire un mondo e mi ha aperto una finestra su questo materiale che non avevo mai utilizzato prima. Mi ha sedotto, emozionato, mi trasmette energie fisiche e mentali che sentivo solo lavorando il marmo. Mi ha incuriosito e così ho deciso di approfondirne l’utilizzo. Solo successivamente ho scoperto che Arezzo ha una lunga tradizione legata a questo materiale e così ho pensato di utilizzarlo come filo conduttore dell’esposizione. In ogni opera ho posizionato un granello d’oro; è stato un esperimento, non sapevo quale sarebbe stato il risultato finale. Non ho una spiegazione precisa che giustifichi questa mia scelta, so solo che volevo suscitare un’emozione. Quando mettevo il granello d’oro nel marmo andavo a cercare un punto preciso, quello che secondo me meglio sapeva accoglierlo. Ed ho capito che è una cosa soggettiva, che per me stava bene in un punto, per mia moglie in un altro… Tutto in base al nostro personale modo di sentire e vedere le cose; è una questione di sensibilità. Il pubblico è andato a cercarlo e quindi già questo significa che la sua presenza ha suscitato qualcosa… Adesso che la mostra volge al termine ho deciso di fare un lavoro fotografico che metta in risalto proprio l’oro delle opere.»

Melissa Frulloni
MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

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