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Design aretino
Nano Studio a Castiglion Fiorentino dove si respirano consapevolezza e design

In piazza San Francesco a Castiglion Fiorentino, attraverso l’androne di un vecchio palazzo, si entra nei locali di Nano Studio: uno spazio con tre ambienti comunicanti nei quali si respirano consapevolezza e design. Lo studio è stato ricavato da locali in stato di abbandono, ai quali è stata data nuova vita ed oggi è caratterizzato da elementi moderni e pareti recuperate. Il team è composto da Francesco Gailli, Martina Nocentini e Alessandro Travascio: provenienti dalla facoltà di Architettura di Firenze, dopo alcune esperienze lavorative analoghe, hanno deciso di inaugurare a marzo 2019 Nano Studio.
Noi ci occupiamo esclusivamente della progettazione. Tutto quello che è studio degli spazi e dei materiali, le predisposizioni, la nascita e la creazione degli arredi, sono le nostre proprietà. Ci occupiamo di più ambiti, dalla progettazione architettonica al design: ad ogni progetto resettiamo e ripartiamo con idee sempre nuove che abbiano tra loro un filo conduttore, la nostra impronta.
Di quali progetti vi occupate?
«Abbiamo affrontato varie tipologie: residenziale, Retail e hospitality. In qualsiasi ambito in cui lavoriamo, ci deve comunque essere sempre strategia: dietro ad ogni singola stanza c’è una grande complessità che parte fin dalla progettazione; il nostro progetto dipende dai requisiti e il gusto del committente, dalle esigenze della manutenzione, dal budget, etc. Il nostro lavoro è complesso e ogni volta è un’esperienza diversa.»
Un progetto a cui vi è piaciuto particolarmente lavorare?
«Ultimamente abbiamo progettato il nuovo spazio per BSC Astucci&Arredo, con cui ci è piaciuto lavorare per il risultato estetico, dalla forte impronta pop, sia per la realizzazione: noi ci siamo occupati degli spazi e abbiamo realizzato insieme gli arredi, i committenti hanno partecipato attivamente con la produzione. Hanno infatti rivestito molte parti di arredo in tessuto, dalle pareti curve composte da cilindri in velluto alle sedute ed elementi imbottiti.
Il risultato finale è “un biglietto da visita” del committente chiaro ed efficace. E Orologeria Mercuri nel centro storico di Arezzo: è stata pensata come uno spazio in cui riscoprire ed esaltare con uniformità la matericità dell’involucro, in modo da creare un “contenitore” in cui il prodotto prezioso possa essere il protagonista indiscusso all’interno dello spazio. Inoltre, la realizzazione è stata accolta con molto entusiasmo per la coesione con l’architettura circostante.»

Quale è, secondo voi, il ruolo dell’architetto oggi?
«Sicuramente ancora oggi vediamo chiusura verso la nostra professionalità; spesso banalizzano il ruolo dell’architetto, affidandosi a Pinterest o canali simili: non basta prendere una sedia che piace per arredare, dietro c’è uno studio degli spazi, ricerca ed equilibrio. Ma questo discorso è estendibile a molti settori: come in ogni ambito, il professionista ha un ruolo indispensabile. Per noi rimane importante trovare il cliente “giusto”, che accoglie la nostra professionalità e capisce la necessità di questo ruolo nella gestione dello spazio. Quello che perseguiamo noi è il concetto di unicità, coinvolgendo il cliente e le sue priorità.»
Progetti futuri?
«Nel nostro futuro? C’è sicuramente una collezione di oggetti di design con larga produzione, a cui stiamo già lavorando in modo concreto, che racchiuderà tutta la nostra filosofia di progetto applicata all’architettura e al design. Quello che perseguiamo attraverso questa produzione è rendere questo nostro pensiero di immediata comprensione e accessibile a tutti. Inoltre, si concretizzeranno i progetti di alcune residenze private, in cui porteremo avanti il concetto di integrazione con il paesaggio naturale e tradizione toscana, abbinati a elementi di innovazione tecnico-estetica.
L’obiettivo principale rimane comunque sempre espandere il nostro studio, magari dando vita ad un’organizzazione più numerosa.»

di GIULIA MIGLIORI

FB: Nano Studio Architecture
IG: @nanostudioarchitecture

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