Scroll Top
AAA: Arezzo cercasi casa disperatamente
A 30 anni inizi a desiderare la casa di proprietà e il mercato immobiliare aretino ad un certo punto ti fa desiderare Paola Marella…

Ogni stagione della vita ha le sue gioie, fino ai 30 anni. Infatti, esiste un momento in cui non sei né giovane, né vecchio, si crea un’irreparabile scissione tra la nostra età anagrafica e l’età che sentiamo di avere. Sarà che iniziano a darti del lei, sarà che in casa il Gaviscon è sempre a portata di mano, sarà che devi scorrere il menù a tendina per trovare il tuo anno di nascita nei format internet, ma ad un certo punto cresce dentro di noi una strana ossessione per il mercato immobiliare.

Passato un altro anno, stesso lavoro e nessun nuovo hobby e circa 8.760 ore trascorse tra le pagine degli annunci immobiliari. Conosco a memoria quelli sulle case in vendita nella contea di Arezzo: case milionarie che non mi potrò mai permettere e case che mi dovrei verosimilmente permettere, ma comunque irraggiungibili. Non so perché, ma a 30 anni inizi a desiderare la casa di proprietà, e sta di fatto che il mercato insostenibile, ad un certo punto ci fa desiderare Paola Marella di “Cerco casa… disperatamente”.

I nati tra le mura della città e il Saracino che scorre nelle vene, l’“Arezzo Bene” della zona Giotto e via XXV Aprile, l’anima eclettica ed internazionale di via Vittorio Veneto, la via diretta a Firenze, via Fiorentina, il fascino post industriale di San Leo e Pescaiola, quel ponte che le separa, Pratantico-Indicatore, l’odore della campagna di Olmo e Rigutino, le vicine montagne del Casentino, e l’irresistibile vallata sotto Lignano…

Attichetto centro storico
Quelli da quattro cognomi, con famiglia dislocata tra Arezzo, Milano, Parigi e Londra. Parlano almeno 4 lingue e per le quali Arezzo fuori dalla ZTL non esiste proprio. Loro gli annunci non sanno nemmeno cosa sono: amicizie, conoscenti, l’amico dell’amico del cugino, un attichetto in centro, l’architetto ad hoc e sei già in una casa museo.

Giottino
C’è quasi un’aura di mistero tra viale Giotto, Stadio e via XXV aprile. Sarà l’allure anni ‘70 dei palazzi, il verde del parco Pertini, i boati della domenica pomeriggio dallo stadio o il mercato del sabato, ma chi nasce al Giotto non può morire lontano dal Giotto.

La periferia aretina
Ama Arezzo, ma preferisce stare lontano dalle sue mura. Aggiornato su tutti gli orari dei bus e i loro percorsi, il “periferario aretino” si aggira nelle zone limitrofe alla città: vuole la natura, ma gli piacciono le strade illuminate, odia non trovare parcheggio ed ama i supermercati.

Il Chianino
Si sentono un po’ come Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna” alla scoperta della grande metropoli. Gente che la Chiana ce l’ha nel cuore, e per quanto proverà non si staccherà mai dal paesino, perché come casa non c’è nessun altro posto.

Ciao Arezzo! Io vo’ in campagna!
Non cerca casa, ma un eremo isolato, lontano da tutto e da tutti. Dopo anni di rumori acustici, vicini intollerabili, l’unica cosa che cerca è la pace dei sensi. Sogna di uscire dal portone di casa e non vedere nessuno, manco il postino… Anche perché stenta a trovare l’indirizzo.

Dopo una decina di truffe e un centinaio di sogni infranti ognuno di noi troverà il suo angolo di paradiso in questa nostra piccola cittadina… Attenzione: rischio di esaurimento nervoso dietro l’angolo!

di VERONICA VALDAMBRINI

Veronica Valdambrini
VERONICA VALDAMBRINI

Stylist, Graphic Designer e Fashion Writer. Fin da quando ne ho ricordo, sono sempre stata attratta da situazioni, stili e differenti tipi di bellezza. Continuamente alla ricerca del nuovo ed alla riscoperta del vecchio, si affiancano a musica Jazz, Portrait Fotografici e cultura giapponese, piaceri e fonti di ispirazione per il mio lavoro e stile di vita.

Post Correlati