Scroll Top
Imparare a creare
eVale non è una semplice ludoteca, ma uno spazio dove le esigenze dei bambini e quelle degli adulti si incontrano e vengono soddisfatte

eVale è un progetto ideato da Eva Landi e Valentina Paolinelli: non una semplice ludoteca, ma uno spazio dove le esigenze dei bambini e quelle degli adulti si incontrano e vengono soddisfatte, attraverso corsi, incontri con esperti o momenti di relax. Abbiamo incontrato le titolari.
Come nasce, e quali servizi offre eVale?
«Da alcuni anni, da mamme, ragionavamo e sentivamo la mancanza ad Arezzo di un posto come questo, dedicato sia ai bambini che ai genitori. Durante il lockdown abbiamo cominciato a pensarci in maniera più concreta, e alla fine ci siamo dette: proviamo a creare uno spazio che ci permetta di lavorare e, al bisogno, di portare con noi i figli. Abbiamo scelto questo posto, anche perché qui potremo recintare a breve una zona di Parco Giotto, per godere di uno spazio verde esterno totalmente dedicato a noi. Abbiamo aperto nel settembre scorso, l’inverno è stato difficile, quindi ci siamo concentrate sulle feste di compleanno. Siamo partite molto bene anche con i campi estivi, creandoci una prima clientela. Ad oggi, la mattina facciamo il baby parking per i bambini più piccoli, il pomeriggio il doposcuola per i ragazzi di elementari e medie. Dalle 16 iniziano tutti i nostri corsi, che spaziano da arte, teatro, yoga (anche per adulti), giocodanza, musica, cinematografia, fumetto, inglese. Il pomeriggio del venerdì è dedicato al momento familiare, prima con attività genitore/i- figlio/a/i/e, e dopo, con l’aperitivo o con un momento di relax.
Abbiamo anche collaboratori esterni, che oltre ai corsi, tengono incontri individuali: una psicomotricista, un’insegnante di inglese, una nutrizionista, una psicologa per il sostegno alla genitorialità; stiamo inserendo anche una logopedista. Ci piacerebbe incrementare anche i corsi per adulti: diciamo sempre che le nostre attività vanno da 0 a 99 anni, ed è questo che ci piacerebbe diventare davvero.»

Per le donne e madri aretine, è importante sapere che nella nostra città esiste un posto come questo, specie negli ultimi anni, in cui prima lo scollamento tra scuola e famiglia, e dopo l’altissima percentuale di donne-madri che a causa della pandemia ha perso il lavoro, hanno riportato all’attenzione della politica anche la questione degli asili nei luoghi di lavoro. Sarebbe bellissimo che il vostro modello venisse seguito e importato, sia in città che altrove.
«Siamo molto attente alla socialità, intesa come famiglia, inclusività, attenzione alla disabilità, all’ambiente, e alle varie problematiche che ci possono essere in un nucleo familiare. Siamo ecosostenibili, insegniamo ai bambini il rispetto verso l’ambiente e gli animali.
Anche l’alimentazione va di pari passo: utilizziamo solo prodotti biologici e plant based. È importante anche la parte artistico-culturale: cerchiamo di ridare valore alla cultura, al territorio; abbiamo organizzato spesso gite culturali. I bambini sono molto ricettivi sotto questo aspetto, e tutto viene insegnato e affrontato attraverso il gioco.
Chi lavora, poi, necessita di una copertura giornaliera, e da noi può trovare un ventaglio di proposte completo. L’idea è nata proprio in questo modo: portare ad Arezzo una realtà simile, e se funziona, diffonderla anche in altre città. Secondo i nostri studi, è raro trovare questa completezza in altre realtà simili in Italia.»
Quali sono i vostri progetti futuri?
«I primi progetti nuovi che partiranno a gennaio saranno il corso di fumetto, per i ragazzi delle medie, con un’infarinatura di disegno e scrittura, che porterà alla realizzazione di un vero e proprio fumetto. Ci sarà poi il corso di cinematografia, dove tenteremo di insegnare ai ragazzi a guardare al cinema o ai contenuti video con sguardo più critico, meno passivo, cercando anche di creare un collega- mento con i libri e la lettura. Infine, comincerà anche un corso per imparare l’inglese cantando, in collaborazione con una cantante e violinista. Abbiamo il vantaggio di essere flessibili, possiamo ritagliare la nostra offerta anche sulle esigenze del momento.»

di GEMMA BUI

Via XXV Aprile, 25/27
evale.it
Facebook: EVale
IG: @evale_kids

Gemma Bui
GEMMA BUI

Studentessa, musicista, cultrice dell’Arte variamente declinata. Con la scrittura, cerco di colmare la mia timidezza dialogica. Nelle parole incarno la sintesi – e non la semplificazione – della realtà. Credo nella conoscenza come mezzo per l’affermazione di sè e come chiave di lettura dell’esistere umano.

Related Posts