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La fotografia è una sinestesia!
Erica Andreini, fotografa ufficiale di vari festival musicali, documentatrice fotografica di eventi e cerimonie...

Erica Andreini, fotografa. E già questo basterebbe per definire questa freelance biturgense che fin da adolescente, affascinata dalla potenza delle immagini nella comunicazione, ha tenuto tra le mani il prezioso strumento della fotocamera.
Fotografa ufficiale di vari festival musicali, documentatrice fotografica di eventi e cerimonie, nel suo portfolio non mancano progetti artistici originali, love & baby session, ritratti e fotografia aziendale.
Osservando i suoi scatti emerge subito la sua grande sensibilità, dote che la rende la professionista perfetta per immortale i momenti più importanti delle nostre vite.
E se pensando ad Arezzo Wave vi tornano in mente alcune memorabili fotografie, è possibile che siano state scattate da lei! Eh sì, perché Erica ha fatto parte per anni del team di fotografi del celebre festival nato nella nostra città.
La incontro…
Solitamente la fotografia nasce prima come passione e poi come lavoro. Qual è stato il tuo percorso professionale?
«La passione è nata dalla frustrazione di non riuscire a ottenere fotografie come quelle che vedevo sui giornali. Da lì il desiderio di possedere una vera macchina fotografica che potessi governare e usare come veramente avrei voluto. I primi anni sono stati di sperimentazione e soprattutto di lavori diversissimi dalla fotografia che mi hanno permesso di avere un’attrezzatura. Prima che diventasse un lavoro c’è voluto del tempo e giustamente tanta pratica: amici che mi davano modo di provare e festival come Arezzo Wave che mi hanno accettato come stagista e poi inglobata nello staff, dandomi modo di formarmi (come tanti aretini). Da lì un crescendo di esperienze lavorative e una tesi in Storia della Fotografia.»
Perché definisci la fotografia una sinestesia?
«Per descrivere la prima vera esperienza di lavoro che ho affrontato: fotografare la musica. È teoricamente impossibile rendere visibile ciò che è solo udibile. Eppure il compito del fotografo è provarci, esattamente come con qualsiasi altra sensazione non visiva. Fotografare la musica è stato per me fondamentale per prepararmi a questo concetto e per rendermi pronta a cogliere le sfumature e le emozioni di ogni situazione. Il palco è stato per me “la scuola” di fotografia e i miei colleghi i miei maestri.»

Nel progetto “Diario Minimo” hai tradotto la tua visione della realtà attraverso fotografia e assemblage. Come è nata l’idea e cosa volevi trasmettere?
«L’idea era quella di tradurre in immagini, assemblate con oggetti e stratificate, racconti di parti significative o quotidiane del mio vissuto. Sono sempre assemblaggi che una volta fotografati vengono distrutti e sono un simbolo per me del passare del tempo e dello stratificarsi delle cose nella nostra vita, congelato solamente da uno scatto fotografico, per poi disperdersi.»
Quando vieni scelta per documentare un matrimonio, quanto è importante l’empatia che si crea con gli sposi per tirar fuori un reportage emozionale e d’impatto?
«È fondamentale. Normalmente quando ci incontriamo la prima volta io dico sempre di scegliere il fotografo che li fa sentire a loro agio e con il quale sentono di avere una connessione nel guardare le cose. Di solito parlare insieme davanti a un caffè, guardando gli scatti di miei altri matrimoni, lo rende subito chiaro. Il mio modo di procedere ha molto a che fare con le persone che ho davanti, con le loro caratteristiche e le loro storie: mi piace molto personalizzare il servizio e si può fare solamente se si entra in connessione.»
Sono una persona molto curiosa e mi piace sperimentare. Spero sempre che domani incontrerò qualcosa di nuovo e che magari potrò raccontarlo per immagini. In fondo non desidero niente di più di quello che ho già: un lavoro, a volte faticoso, ma che amo molto, e che mi permette di spaziare tra realtà diversissime tra loro continuamente.

Facebook: JustMarriedPhoto
Instagram: @erica_andreini_photo

di CLAUDIA DI BERNARDO

CLAUDIA DI BERNARDO

Classe ’81, nata ad Arezzo. Laureata in Scienze della Comunicazione, oggi social media manager e copywriter… a casa, in ufficio, in treno, in spiaggia e ovunque ci sia una connessione.
Appassionata di fotografia, di viaggi, di musica e del buon cibo, sa che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, da scoprire e di cui stupirsi.

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