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Noi con la sindrome de L’Omino di Zenzero
Il Natale, niente paura, dura. Solamente 365 giorni l’anno...

Se la matematica non è un’opinione, allora Dicembre uguale a Natale, per cui Natale elevato alla seconda dà come risultato lo Spirito del Natale. Eh già, siamo arrivati in quel periodo che tutti attendono con ansia. Giornate corte, freddo e forse la prima neve.
“A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai…” – così citava la canzone della Bauli, ma la verità è che puoi spendere soldi senza sentirti in colpa, una sorta di secondo compleanno.
Da Nord a Sud la pasticceria italiana celebra e sforna da novembre a gennaio panettoni di tutti i tipi, ma noi qui siamo originali e preferiamo la scatola di biscotti allo zenzero di IKEA o di Tiger.
Tra torri, affreschi, lucine in ogni dove, Arezzo si trasforma in un gigantesco Christmas Village. La città si veste di una nuova aura, che trasforma ogni passeggiata nel centro storico in un meraviglioso tuffo nel fascino senza tempo. Come una sorta di potere magico, detto anche Cristallo di Luna, il mese di Dicembre dà a noi aretini l’input di trasformarci tutti, o quasi tutti, in Babbi Natali o Grinch.
Mentre Arezzo si prepara ai giorni di festa con le lucine ad intermittenza, e noi ci facciamo prendere in giro dalle giornate, perché entriamo in ufficio che è giorno ed usciamo che sembra notte inoltrata ed invece sono solo le 5, ci accorgiamo che camminando tra le vie del centro storico a suon di Michael Bublé e compagnia cantante, l’aretino tipico si divide in due tipologie.

  1. A) L’amante di Babbo Natale che da metà novembre attacca ad ascoltare in loop le migliori top Christmas compilation; ha già i regali pronti ed ha aperto il periodo alla caccia al maglione natalizio più bizzarro.
  2. B) Gli ex-Babbo Natale; i burberi, i guastafeste, traditi solo una volta dal Santo Babbo in un età compresa tra gli zero e i 10 anni, e che ad un solo accenno a lui e allo spirito natalizio si dissolvono nel vento e riappaiono con l’arrivo della signorilissima Befana.

Ma che si voglia o no, siamo tutti alla ricerca della ricetta perfetta. Dal cocktail che faccia inebriare gli amici, a quei gusti e colori che richiamano le atmosfere natalizie. Profumi caldi e avvolgenti, magari con note spezziate, oppure frizzanti ed effervescenti come un calice di champagne.

L’albero è già addobbato con scintillanti palline di cristallo e la playlist è pronta sul play. Non vi sembra che manchi qualcosa?
Ma certo! Si dice che il Natale o lo ami o lo odi, e che non ci sono mezze misure; a quanto pare a dirlo è la scienza. Ma forse non è a conoscenza di un personaggio atipico: L’Omino di Zenzero, in azione tutto l’anno 24h su 24, ma che nel periodo dei festeggiamenti si disorienta.

  1. C) L’Omino di Zenzero è colui che ogni anno aspetta con fremito tradizioni e rituali natalizi, dall’imprevedibile caduta della neve, allo stare insieme in famiglia, ai treni costantemente in ritardo. È colui che a metà novembre ha già selezionato tra i preferiti più di 50 palline di Natale, ha già scelto l’albero perfetto e attende solo l’arrivo del fatidico 25.

È un sognatore ad occhi aperti. Un eterno Peter Pan, colui che di anno in anno rivive le stesse sensazioni, dal disegnare a mano i biglietti di auguri a non pensare ad altro che al cibo.
Ma… Sì, c’è proprio un ma. Come scatta il primo dicembre ed iniziano a diffondersi nell’aria le prime sinfonie natalizie, L’Omino di Zenzero perde il senso dell’orientamento. Forse il troppo Natale, forse la troppa eccitazione alle feste, ma L’Omino di Zenzero perde la rotta e inizia in modo quasi inaspettato ad odiare il Natale e tutti i suoi annessi.
Leggenda narra che… C’era una volta che era Natale ma poi boh, dice che siamo cresciuti, o che siamo cambiati e quindi… Ora non si sa più come guardare il Christmas Day.
L’Omino di Zenzero vive costantemente in contrasto con le proprie emozioni e lo spirito delle feste. Una sorta di odio et amo, una costante che perdura 365 giorni l’anno, un’ossessione per “Babbo Nachele” che si trasforma in terrore.
Se tra dicembre e gennaio L’Omino di Zenzero si perde in una realtà virtuale alla David Lynch, a metà giugno lo trovi in casa mentre fa le pulizie di primavera a cantare “Jingle Bell, Jingle Bell,…”
Se c’è una cosa certa è che dicembre intimorisce tutti e che, come un serial killer silenzioso, il Natale, quando arriva arriva. Parenti, cene, cenoni, capodanni e regali… “ma il/la fidanzato/a?” – cit. la nonnina.
Caro Babbo Natale… Possiamo far finta che l’albero di Natale non ci serva, tanto è di moda essere cinici, o che quest’anno non dobbiamo festeggiare, che forse magari una sola ghirlanda alla porta sta bene, comunque vada l’ansia pre-Natale assale tutti!

Dolcemente tuo,
L’Omino di Zenzero.
Feliz Navidad!

di VERONICA VALDAMBRINI

Veronica Valdambrini
VERONICA VALDAMBRINI

Stylist, Graphic Designer e Fashion Writer. Fin da quando ne ho ricordo, sono sempre stata attratta da situazioni, stili e differenti tipi di bellezza. Continuamente alla ricerca del nuovo ed alla riscoperta del vecchio, si affiancano a musica Jazz, Portrait Fotografici e cultura giapponese, piaceri e fonti di ispirazione per il mio lavoro e stile di vita.

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