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Quando entrare in un posto e sentirsi a casa… Magari solo grazie ad un odore, ad una candela accesa, ad un bicchiere di vino, quello buono che ti assapori, piano… Sicuramente l'Osteria del Caranbar è tutto questo.

Quando entrare in un posto e sentirsi a casa… Magari solo grazie ad un odore, ad una candela accesa, ad un bicchiere di vino, quello buono che ti assapori, piano… Sicuramente l’Osteria del Caranbar è tutto questo. E’ il pranzo di Natale, è il sabato sera con gli amici, è una cena bella e romantica in due; è un posto dove ormai vai sul sicuro e potresti scegliere cosa mangiare anche ad occhi chiusi, tanto sai che sarà impossibile non riconoscere quei sapori originali, ma sempre rispettosi della semplicità. L’attuale Osteria del Caranbar nasce nel 2004 da un’idea di Massimo e Vilma. Da li a poco si sarebbe aggiunta anche Danila. Ed è così che, ben presto, il tuo piatto preferito diventa la loro mitica tartara di manzoo le crespelle con verdure e pecorino e sai che esiste un posto nel mondo in cui puoi rifugiarti in una crepe o in un tortino al cioccolato incredibili, magari sorseggiando un distillato di cui non conoscevi neppure l’esistenza. A fare da cornice a questa Osteria a conduzione familiare c’è il piccolo paese di Stia; l’ultimo della vallata del Casentino che però, con il miraggio del Caranbar che vi gira per la testa, raggiungerete senza problemi anche da Arezzo.

Osteria del Caranbar

La fortuna di vivere ai piedi del monte Falterona, si ritrova in ogni piatto di questa Osteria, segnata dai cambi di stagione e dalle materie prime locali che sono le regine indiscusse di questa cucina.Qui il Km0 è cosa normale, con l’orto “di proprietà” e le montagne casentinesi con i loro funghi e gli altri prodotti del bosco. Forse è quasi banale e scontato dire che tutta la pasta è fatta in casa, a mano e che è in quei tortelli e in quegli gnocchi che risenti il tocco di tua nonna; se chiudi gli occhi la puoi vedere ancora mentre stende la pasta sulla spianatoia in cucina… L’Osteria del Caranbar è tradizione vera e autentica, ma è anche qualcosa di più… Ogni piatto sa cogliere una sfumatura nuova, fresca, in una cucina che ha sposato anche la modernità e sa stare al passo con le esigenze dei palati più gentili. Al Caranbar infatti l’occhio è attento anche ai vegetariani e ai celiaci; il nome Osteria non deve trarre in inganno; l’ambiente è sobrio e raffinato, musica giusta in sottofondo, con un’attenzione quasi maniacale ai dettagli che si ritrovano, oltre che nella mise en place, anche nelle “coccole” con cui vengono viziati i commensali… Schiacciatina calda per iniziare e pane con l’olio, quello buono, che solo la bottiglia di fa immergere nel suo colore verde brillante e ti fa iniziare il pasto con un sorriso.

Allo stesso modo, al Caranbar non puoi concludere la cena senza farti consigliare da Massimo un ottimo cognac o un distillato. Ne ha per tutti i gusti, con proposte particolari e diverse che rendono la conclusione di una cena al Caranbar davvero degna di essere ricordata… E comunque, per chi non è amante dei super alcolici a fine pasto, con il caffè arrivano anche i cioccolatini; ricercati e pregiati con un gusto fondente che sa chiudere in bocca ancora per un attimo i sapori delle ottime pietanze appena consumate. L’Osteria del Caranbar è davvero capace di diventare uno dei posti del cuore;gli elementi per innamorarsene ci sono tutti; non resta che lasciarsi trasportare dalle note della musica in sottofondo e da quelle suonate e sprigionate da ogni suo piatto…

Di Melissa Frulloni

MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Yoga praticante. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, 27 anni, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…