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Bentornato, Torrino!

A dargli nuova vita ci ha pensato Leo Gironi, imprenditore edile di Castiglion Fiorentino che ha inaugurato il bar e il ristorante lo scorso luglio

Abbiamo tutti un posto del cuore. Quel luogo che conosci come conosci te stesso, capace di evocare ricordi, di farti rivivere un attimo come se fossi ancora lì, in quel preciso momento. E c’è da scommetterci: a molti di voi salirà un brivido lungo la schiena, se avrete l’occasione di varcare di nuovo le porte del ristorante Il Torrino. Proprio lui, lo storico locale aretino situato poco fuori città, nei pressi di Palazzo del Pero, ha riaperto i battenti dopo dieci anni di assenza, durante i quali era finito all’asta e lasciato in completo abbandono. Dal 1971 fino al 2015, Il Torrino ha accolto generazioni di clienti, testimone silenzioso di cene d’amore, matrimoni, comunioni e ricorrenze familiari. Ora, dopo un lungo letargo, torna a vivere e a raccontare nuove storie, senza dimenticare quelle che ha custodito tra le sue mura. A dargli nuova vita ci ha pensato Leo Gironi, imprenditore edile di Castiglion Fiorentino che ha inaugurato il bar e il ristorante lo scorso luglio.
Leo da che cosa nasce la volontà di riabilitare un posto come Il Torrino?
«Io e mia moglie Denise, che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa quando è rimasta coinvolta in un incidente stradale, avevamo mangiato spesso al ristorante. Quel posto mi evocava molti ricordi, momenti piacevoli passati insieme… Non potevo vederlo in quello stato e ho pensato che con la giusta idea potesse tornare ad essere il locale di un tempo, amato da tutti gli aretini e non solo; un luogo speciale, in cui poter di nuovo passare una bella serata in compagnia di chi ti vuole bene.»

Qual è secondo te la chiave per far rinascere Il Torrino e farlo brillare come un tempo?
«Credo che l’ambiente si presti benissimo ad ogni tipo di cerimonia, così come succedeva in passato; la mia idea è quella di affittarlo per matrimoni, eventi privati, feste aziendali, ma non voglio fermarmi qui. Voglio che sia aperto a tutti e che tutti abbiano la possibilità di sedersi di nuovo al ristorante. Per questo ho pensato di riaprire il bar, per un drink del dopo cena o il classico aperitivo, ma anche il ristorante. Siamo ripartiti “piano” proprio per darci il tempo di entrare nella storia di questo locale, con determinazione, ma anche con la semplicità che ci contraddistingue. Per questo vorrei ospitare negli ambienti del locale anche delle mostre d’arte, omaggiando mia moglie che era una ceramista e che mi ha lasciato diverse sue opere che sono già esposte. E presto vorrei aprire la sala mostre anche ad altre esposizioni ed eventi culturali.»
Vorresti far avvicinare al locale anche chi è troppo giovane per ricordarselo?
«Esatto. Vorrei che Il Torrino si aprisse anche ad altre fasce di età; certo è un luogo di ricordi e i primi clienti che abbiamo avuto sono stati quelli che magari qui si sono sposati, ma sono sicuro che anche una clientela più giovane potrebbe trovare nel locale un luogo interessante per passare una serata o organizzare una festa. Per questo ho in programma di dar vita anche ad altri eventi più particolari grazie all’aiuto del mio amico Giacomo Fini che molti di voi conosceranno come Better Call G. Stiamo organizzando insieme la festa di Halloween che sarà in costume e che prevederà anche una serie di attività collaterali legate proprio al lavoro di Giacomo. Sempre insieme a lui abbiamo intenzione di proporre cene tra sconosciuti o speed dating; come dicevo eventi diversi che difficilmente si possono trovare in altri locali cittadini.»
Oggi Il Torrino non è solo un ristorante che riapre le sue porte. È una memoria che si risveglia, un tempo che torna a respirare e un luogo che vuole sperimentare anche altre anime di sé. Perché certi posti non appartengono solo al passato, continuano a vivere in chi li ha amati e in chi saprà amarli ancora.

di MELISSA FRULLONI

IG: @iltorrino_official
FB: Il Torrino 1
Tel. 3533132058

Melissa Frulloni
MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta. Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete. Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage. Una laurea in giornalismo, un figlio umano e uno peloso, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

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