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Mi vado bene così
Ecco gli scatti del progetto contro body shaming e discriminazioni, dal Casentino ad Arezzo per valorizzare tuttae i corpi!

Un progetto per infondere un po’ di coraggio a tutt*, per darci la spinta che serve per accettarci così come siamo, riconoscendo il nostro valore ad essere chi siamo, al di là di stereotipi, pregiudizi e di come ci vorrebbe la società. Mi vado bene così è il nome che è stato scelto per questo progetto ed è dedicato a tutt* coloro che hanno fatto (e fanno) fatica ad accettare il proprio corpo e le proprie particolarità. Ideatrice di tutto questo è stata Sara Senesi, casentinese, che insieme al mensile della vallata CASENTINO2000 e, adesso, anche grazie a noi di WEARE, sta diffondendo l’iniziativa in tutta la provincia e in città.
Sono la prima ad aver avuto bisogno di lavorare su me stessa in questo senso; il lockdown mi ha aiutata molto e mi ha permesso di guardarmi dentro e di accettarmi, di accettare il mio corpo.
Per anni ho combattuto con me stessa, soprattutto da adolescente, ma oggi credo di aver trovato un equilibrio e ne sono davvero felice. Per questo, proprio perché ho sofferto di questo problema in prima persona, mi è venuto in mente di dare vita a questo progetto. CASENTINO2000 prima e WEARE adesso, mi hanno dato piena disponibilità e mi stanno aiutando per spiegare a tutt* la finalità di “Mi vado bene così.” Ci ha spiegato Sara.
Inizialmente l’idea di fotografare dei ragazzi e della ragazze del Casentino le era venuta per supportare il suo lavoro di tatuatrice. Le servivano modelli e modelle su cui mostrare i suoi lavori per poi pubblicarli sulle proprie pagine social.
Ho iniziato a pensare a chi chiedere di posare per questi scatti, ma chiunque interpellassi mi rispondeva: “Sono troppo grassa per farti da modella…”; “Sono troppo magra”; “Ho le smagliature”; “Sono brutto”; “Ho le lentiggini, i brufoli…”; “Faccio schifo!” E tantissime altre frasi simili.

Federica Farzese

Gulia Rubechi

C’è chi si vergognava del suo aspetto, chi non si sentiva adatto, chi insicuro a mostrare il proprio corpo, mettendo “a nudo” parti di se che proprio non gli piacevano. Questa cosa mi ha fatto davvero molto riflettere perché le perso- ne che avevo davanti non avevano nulla di sbagliato e proprio non riuscivo a capire perché non si sentissero adatte per farsi fotografare. Così ho deciso di dare vita a questo progetto che va al di là del mio studio e del mio lavoro di tatuatrice. Il progetto non vuole certo cambiare il mondo e sono molte le campagne simili già avviate in Italia. La mia intenzione era quella di promuoverlo in Casentino proprio per cercare di scardinare pregiudizi, etichette e classificazioni che troppo spesso vengono utilizzate tra i giovani, a volte anche in modo molto brutale. Credo che sia necessario smetterla di giudicare le persone e lasciare che ognuno sia come sia, nel suo corpo, nei suoi difetti, nella sua bellezza, nella sua diversità… L’obiettivo della campagna è principalmente quello di far stare meglio le persone, di farle sentire bene con se stesse, o almeno farle riflettere su questo argo- mento. Vai bene anche con la macchia solare, con il rotolino di troppo, senza capelli o con qualsiasi “difetto” tu abbia. Accontentiamoci di quello che siamo, non certo per compiacere gli altri, ma per noi stessi.
I/le ragazz* delle foto come si sono sentit* mentre l* fotografavi?
«Sono rimasti davvero content* del progetto, è piaciuto moltissimo a tutt*. Il momento dello scatto è stato molto bello ed emozionante per loro, ma anche per me. Prima di scattare l* ho fatt* sedere, vestit* solo con biancheria basic e gli ho chiesto che cosa odiasse- ro del loro corpo; poi gli ho detto di pensare ad una cosa bella, di aggrapparsi ad un pensiero che li faceva stare bene e di rilassarsi. Nelle foto ho esaltato proprio le parti del corpo che non piacevano a* mie* modell*. Una volta visti gli scatti molt* mi hanno detto che non si piacevano. Ho risposto a tutti dicendo: la cosa bella a cui hai pensato mentre ti fotografavo è cambiata perché hai le smagliature?

Sonia Lucherini

Marta Fornaciari

Karmen Romero

È diventata meno significativa o importante perché hai la pancetta? La risposta era sempre no!
C’è chi si è messo a piangere, chi a ridere, chi mi ha abbracciata ed è stato davvero emozionante. È stato un momento magico che mi ha fatto riflette tanto e sono sicura aiuterà tantissimo anche me a credere ancora di più in me stessa e ad accettarmi per quella che sono.»
I primi scatti fatti da Sara sono stati realizzati nel suo studio di Tattoo a Soci e pubblicati nel numero 335 di CASENTINO2000, poi sul sito e sui canali social della testata. Le foto che invece vedete in queste pagine sono il risultato di una bellissima mattinata di scatti che si è svolta a fine novembre, presso l’Informagiovani di Arezzo. Uno shooting bellissimo, fatto di emozioni, scambi, opinioni contra- stanti, risate e riflessioni sul corpo, sulla femminilità, sui pregiudizi e sugli stereotipi tossici che avvelenano la nostra società. Le ragazze che hanno posato davanti all’obiettivo di Sara hanno fatto una cosa davvero grande, per loro stesse, perché si sono messe in gioco, accettandosi in tutto e per tutto, ma soprattutto per gli/le altr*. Sono l’esempio che ognun* va bene così come è ed è importante riuscire a non farsi schiacciare dal giudizio degli altri.
Sara ha ragione, quando dice che questo progetto non cambierà il mondo e non sarà certo né la prima, né l’ultima campagna con queste finalità, ma sicuramente ci prova.
Prova a mostrare alle persone un altro modo di ragionare, prova a smuovere qualche idea, prova a far sentire meno sol* chi si sente vittima dal proprio corpo e dalle proprie particolarità. Sicuramente Sara ci ha provato, i ragazzi e le ragazze degli scatti ci hanno provato, trovando il coraggio di mostrarsi per come sono, per chi sono al di là del loro corpo. E con questo articolo ci proviamo anche noi, diffondendo il progetto e gridando forte: “Mi vado bene così!”

di MELISSA FRULLONI

Gemma Bui

Gloria Gori

Carolina Petrazzi

Martina De Vita

Melissa Frulloni
MELISSA FRULLONI

Vegetariana militante. Animalista convinta.
Femminista in prova. Cresciuta con il poster di Jim Morrison appeso alla parete.
Romanticamente (troppo) sensibile e amante della musica vintage.
Una laurea in giornalismo, un cane, mille idee e (a giorni alterni) la sensazione di poter fare qualsiasi cosa…

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